Quando parliamo di canapa, siamo abituati a pensare subito alla sua illegalità, alle legislazioni che stanno cambiando. Siamo abituati a nominare la parola “canapa” sottovoce, quasi impauriti dalla reazione che potrebbe scatenare. Ma c’è stato un tempo, lungo migliaia di secoli, in cui la parola canapa era un qualsiasi vocabolo comune, accostato al campo alimentare, terapeutico, tessile. C’è stato un tempo, in cui le parole canapa e arte andavano di pari passo. Anche in campo artistico/pittorico, infatti, la pianta di canapa ha avuto la sua importanza.
Ma cos’hanno in comune la canapa e gli artisti del calibro di Picasso, Da Vinci, Caravaggio e molti altri? Continua a leggere per scoprirlo!
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Una pianta millenaria
Questa pianta così dibattuta, fa parte del nostro universo da sempre, addirittura se ne ritrovano tracce nel Neolitico. La canapa si usava come sostanza ricreativa già al XVII secolo, mescolata al tabacco, a causa del costo elevato di quest’ultimo. La cannabis era più facile da trovare e costava meno. Nei musei di Amsterdam o di Barcellona è possibile ammirare moltissimi quadri di artisti che si erano specializzati nella raffigurazione di fumatori, nelle caffetterie del XVII secolo. Il pittore fiammingo Adriaen Brouwer (1606-1638) era noto per le sue raffigurazioni di scene di vita quotidiana. Il suo famoso dipinto “The Smokers” (Metropolitan Museum of Art di New York) rappresenta alcuni personaggi seduti ad un tavolo, mentre bevono birra e fumano.
Il fumare all’epoca era molto diffuso, tanto che Papa Urbano VII pubblicò il primo divieto, nel 1950, in cui annunciava che chi consumava fumando, mangiando o fiutando tabacco, dentro o nei pressi di una chiesa, rischiava la scomunica. Tuttavia si sosteneva che fumare avesse un effetto curativo su corpo e anima.
Un quadro di Pierre Duval Le Camus intitolato “Paysans occupès à prèparer le chanvre devant la porte d’une chaumière“, raffigura una madre con un figlio in braccio e altri personaggi. Questi stanno usando la “gremola”, ossia un attrezzo in legno usato per il dirompimento del fusto legnoso della Canapa. Anche l’artista Thèodore von Hormann (1840-1895) con la sua opera “Immersion du Chanvre” ha ben rappresentato una fase della lavorazione della pianta di cannabis, cioè l’immersione della pianta nell’acqua.
Canapa e arte: il legame tra creatività e materiali sostenibili
Nel corso della storia, la canapa ha avuto un ruolo importante nel mondo dell’arte, sia come base per le tele sia come fonte per pigmenti naturali. Artisti leggendari come Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Vincent Van Gogh e Pablo Picasso hanno utilizzato materiali derivati dalla canapa per creare alcuni dei loro capolavori. Questo versatile materiale, apprezzato per la sua resistenza e qualità, ha permesso di realizzare opere che resistono al passare del tempo.
L’uso della canapa nell’arte: non solo colori
Oltre ai colori a olio estratti dalla pianta di cannabis, la canapa è stata ampiamente impiegata per produrre tele, costituendo la base su cui sono stati realizzati molti dipinti famosi. Questo materiale, infatti, garantiva una maggiore durabilità rispetto ad altri tessuti, rendendolo ideale per opere destinate a sopravvivere per secoli.
La storia delle tele di canapa
L’uso delle tele per la pittura risale all’antichità, ma solo verso la fine del XV secolo, specialmente a Venezia, questo supporto divenne una scelta predominante. La pittura su tela sostituì in parte gli affreschi, poiché il clima lagunare non favoriva la conservazione di quest’ultimi.
Inizialmente, gli artisti utilizzavano sottili tele di lino, come la “tela rensa” impiegata da Mantegna e Bellini. Tuttavia, a partire dal XVI secolo, queste furono gradualmente sostituite da tele di canapa tessute a spina di pesce, caratterizzate da una struttura più grossolana. Questo passaggio coincise con l’introduzione della pittura ad olio, che si adattava perfettamente alla trama più ruvida della canapa.
Nel XIX secolo, con l’avvento delle preparazioni industriali, vennero introdotti nuovi tipi di tele, ma il lino e la canapa rimasero i materiali più utilizzati. Sebbene simili per caratteristiche chimiche e fisiche, la canapa legale era preferita per la sua maggiore resistenza e per la capacità di mantenere la luminosità dei colori.
Perché la canapa era così apprezzata dagli artisti?
La durabilità della canapa era il principale motivo per cui veniva scelta dagli artisti. Le fibre di questa pianta sono incredibilmente resistenti alla muffa e ai danni causati dall’esposizione alla luce. Inoltre, la superficie ottenuta dalla canapa donava una lucentezza unica ai colori, garantendo una resa visiva straordinaria.
Un esempio emblematico dell’uso della canapa nell’arte è la Cappella Sistina. Si dice che Michelangelo abbia utilizzato colori a base di olio di canapa, sebbene questo dettaglio fosse sconosciuto al committente, il Papa. Un altro celebre esempio è l'”Autoritratto” di Vincent Van Gogh, dipinto su tela di canapa.
La canapa nell’arte contemporanea
Oggi, la canapa continua a essere utilizzata nel mondo artistico, trovando applicazione in decorazioni per pareti, mobili e altri oggetti creativi. Negli Stati Uniti, esiste persino una galleria d’arte dedicata esclusivamente a opere realizzate su tele di canapa, a testimonianza dell’attuale rilevanza di questo materiale. Nonostante ciò, il legame tra canapa e arte rimane un argomento poco discusso, ma sempre presente, a dimostrazione del suo impatto storico e contemporaneo nel panorama artistico globale.
Canapa e arte: conclusioni
Le gallerie d’arte hanno sempre esposto lavori in canapa, in quanto si tratta di una fibra sempre molto utilizzata. La canapa è una fibra molto più resistente di tante altre. Le tele in canapa hanno la capacità di resistere a muffe, all’umidità e agli urti. Inoltre, non assorbono la luce, pertanto riescono a mantenere un’opera d’arte intatta per moltissimo tempo. Nella pittura la canapa è una risorsa davvero importante e ancora oggi tanti artisti continuano a sceglierla per i loro lavori.
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Domande frequenti su canapa e arte
Che cosa si può fare con la canapa?
La canapa è una pianta versatile utilizzata in vari settori. Ecco i principali usi:
- Alimentazione: semi, olio e farina di canapa sono ricchi di nutrienti.
- Tessuti: usata per abbigliamento, borse e materiali resistenti.
- Bioedilizia: mattoni e isolanti ecologici.
- Cosmetica: olio di canapa in creme e lozioni per la pelle.
- Carta e bioplastica: sostenibili e biodegradabili.
- Energia: biomassa per biocarburanti.
- Terapeutico: prodotti a base di CBD per ansia e dolore.
La canapa è ecologica e offre molteplici applicazioni sostenibili.
Cosa si può realizzare con la tela di canapa?
La tela di canapa è un materiale resistente, durevole ed ecologico, con molteplici usi. Ecco cosa si può realizzare con la tela di canapa:
- Abbigliamento: magliette, giacche, pantaloni e scarpe, grazie alla resistenza e traspirabilità del tessuto.
- Borse e zaini: per la loro robustezza e lunga durata.
- Tovaglie e tende: materiali per la casa resistenti e naturali.
- Tele per pittura: utilizzata dagli artisti per la sua texture e resistenza.
- Accessori: cappelli, cinture e portafogli in canapa.
- Arredamento: rivestimenti per divani, cuscini e altri mobili.
La tela di canapa è versatile, ecologica e adatta per molti prodotti di uso quotidiano.