La canapa è probabilmente la più antica pianta da fibra coltivata dall’uomo. Si tratta di un materiale naturale impiegato in tantissimi settori e diventato sinonimo di ecosostenibilità e innovazione. L’Europa, nonostante le sue eccellenti coltivazioni, è ancora un passo indietro rispetto ad altri Paesi come Cina e Stati Uniti. Tuttavia, negli ultimi anni sta suscitando particolarmente interesse l’impiego della canapa in edilizia.
In questo settore, la canapa può essere utilizzata in diversi modi: come materiale isolante, per le pareti con i mattoni in calce-canapa, come massetto (cioè lo strato sotto la pavimentazione) in calce-canapa, negli intonaci insieme alla calce. Inoltre, può servire sia in progetti di nuova costruzione sia per le ristrutturazioni.
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La canapa in edilizia
La canapa nel settore edile è comparsa intorno agli anni ’80/’90. Tuttavia, già in passato il canapulo, mescolato con l’argilla o la calce, si usava come materiale da costruzione. Inoltre, anche gli steli della canapa venivano utilizzati per realizzare strutture leggere per soffitti o tramezze poi intonacate. Più recentemente, il biocomposito di canapa e calce si è diffuso in Francia, in particolare nelle regioni di Troyes. Qui si utilizza per la conservazione di edifici medioevali con struttura in legno.
I materiali per l’edilizia che si possono realizzare grazie all’utilizzo della canapa sono molteplici: blocchi, intonaci, stucchi, massetti, malte, pitture, pannelli isolanti e i vari prodotti derivati. L’aspetto principale di questi materiali edili è che sono completamente riciclabili e biodegradabili.
I vantaggi dell’uso della canapa in edilizia
Si tratta di un materiale leggero, traspirabile, resistente a muffe ed insetti e resistente al fuoco. Grazie alle sue capacità di isolante termico ed acustico, è possibile produrre pannelli da inserire nelle murature, nei sottotetti, nei pavimenti, nei controsoffitti e nei divisori interni. Inoltre è un regolatore naturale di umidità, cioè la accumula quando è in eccesso e la rilascia quando l’aria è troppo secca. Attraverso un processo di polimerizzazione, si ottengono bioplastiche degradabili e non inquinanti, colle, resine e vernici. Queste risultano completamente prive di formaldeide, cioè una sostanza nociva per la salute.
Ultimamente la fibra di canapa si lavora per produrre tessuti da utilizzare nei rinforzi strutturali. La biofibra di canapa, infatti, ha buone proprietà meccaniche, una notevole resistenza a sforzi, tensioni e deformazioni, tanto da poter essere usata per rinforzare anche edifici danneggiati da sismi o incendi. I vantaggi ecologici riguardano anche la produzione, che garantisce un’emissione di anidride carbonica molto inferiore a quella generata dalla produzione di composti cementizi.
Pannelli isolanti e biocomposito di canapa e calce
Le componenti ottenute in fase di lavorazione possono essere usate per realizzare due prodotti principali: i pannelli isolanti ed un biocomposito di calce e canapa.
I pannelli isolanti vengono inseriti nei muri o nelle pavimentazioni degli edifici per isolare gli spazi interni, per garantire un isolamento termico e acustico. Normalmente i materiali isolanti sono fatti con sostanze sintetiche, come ad esempio il polietilene. Tuttavia, la necessità di realizzare edifici ecosostenibili ha portato negli ultimi anni alla diffusione di materiali isolanti naturali, come legno, sughero, cellulosa o lana di pecora. La canapa è ottima a questo scopo in quanto può trattenere il carbonio e ridurre le emissioni di sostante nocive. Per la creazione del materiale isolante si utilizzano il canapulo e le fibre corte, insieme a fibre di poliestere o altri prodotti di origine naturale utili per rinforzarne la struttura.
Il biocomposito di canapa e calce è un materiale ottenuto combinando il canapulo con un legante a base di calce e acqua. La calce è un prodotto naturale derivato da rocce calcaree, utilizzato per intonaci e malte. Il canapulo è dotato di un’alta igroscopicità, ossia la capacità di assorbire le molecole d’acqua presenti nell’ambiente circostante. Per questo motivo, viene miscelato alla calce per ottenere un biocomposito da utilizzare per la realizzazione di muri, pannelli o semplicemente come intonaco. In questo modo i muri riescono ad assorbire l’umidità per poi rilasciarla attraverso l’evaporazione.
I costi
Attualmente, i costi per la bioedilizia in canapa sono superiori rispetto all’edilizia classica. Questo è dovuto alla scarsa diffusione in Italia e alla presenza limitata di aziende distributrici nel territorio. Il mercato della canapa e della bioedilizia è sicuramente in espansione e con la diffusione del suo utilizzo i prezzi scenderanno progressivamente in futuro. Alcune regioni, inoltre, prevedono incentivi e detrazioni fiscali per l’utilizzo di materiali bio derivanti o da riciclo, come nel caso del Piemonte.
Domande frequenti su canapa in edilizia
Cosa si può costruire con la canapa?
La canapa è un materiale estremamente versatile e può essere utilizzata in diversi settori della bioedilizia e della produzione sostenibile. Ecco alcune delle principali applicazioni nel settore delle costruzioni:
- Mattoni di canapa: i mattoni di canapa (o hempcrete) sono realizzati miscelando la fibra di canapa con calce e acqua. Questi mattoni sono leggeri, isolanti e traspiranti, ideali per costruzioni ecocompatibili. Non sono portanti, ma sono utilizzati per l’isolamento di muri e pareti;
- Isolanti termici e acustici: la fibra di canapa può essere lavorata per produrre pannelli isolanti per tetti, pareti e pavimenti. È un ottimo isolante termico e acustico, traspirante e resistente alla muffa, e rappresenta un’alternativa ecologica ai materiali sintetici;
- Intonaci e malte: gli intonaci a base di calce e canapa offrono un rivestimento naturale e traspirante, con ottime proprietà di isolamento termico e resistenza all’umidità. Sono utilizzati sia per interni che per esterni, soprattutto in progetti di bioedilizia;
- Pavimentazioni: le fibre di canapa possono essere utilizzate anche per produrre pavimentazioni ecologiche e sostenibili. Questi pavimenti sono durevoli, traspiranti e contribuiscono a migliorare l’efficienza energetica degli edifici;
- Arredi e mobili: la fibra di canapa è utilizzata anche per creare mobili sostenibili e resistenti. I mobili realizzati con canapa sono leggeri, ecocompatibili e spesso utilizzati in contesti di design eco-friendly.
Quanto costa la canapa per costruire una casa?
Il costo di costruire una casa con la canapa in Italia varia in base a diversi fattori, come la dimensione, la qualità dei materiali e la complessità del progetto. In media, i costi per la realizzazione di una casa in canapa sono compresi tra 800 e 1.400 euro al metro quadrato. Questo prezzo include l’utilizzo di materiali naturali come i mattoni di canapa o la miscela di canapa e calce per le pareti, che offrono ottime proprietà isolanti e una lunga durata.
Le case costruite con canapa garantiscono un ambiente salubre e una riduzione dei costi energetici grazie all’isolamento termico naturale. Tuttavia, il costo può aumentare se si includono finiture particolarmente pregiate o sistemi avanzati di bioedilizia.
Quanto costano i pannelli di canapa?
Il costo dei pannelli di canapa per isolamento termico e acustico in Italia varia in base a densità, spessore e qualità. In media, i pannelli isolanti in fibra di canapa costano tra 15 e 40 euro al metro quadro, a seconda delle specifiche tecniche e dello spessore richiesto. Pannelli di 4-10 cm di spessore, ideali per cappotti termici o isolamento di pareti e tetti, possono costare circa 20-30 euro al metro quadro.
Questi pannelli sono ecologici e traspiranti, offrendo ottime prestazioni sia in termini di isolamento termico che acustico, e sono ideali per progetti di bioedilizia grazie alla loro sostenibilità.
📖 Fonti Scientifiche e Bibliografia