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cannabis in cucina

Cannabidiolo: come includerlo nella dieta

L’interesse crescente per il cannabidiolo (CBD), un composto non psicoattivo estratto dalla pianta di cannabis, ha portato molti appassionati di cucina e salute ad esplorare modi innovativi per includere questo ingrediente nelle loro ricette. Il CBD è apprezzato per i suoi potenziali benefici per la salute, come la riduzione dello stress, del dolore e dell’infiammazione, senza gli effetti inebrianti del THC. In questo articolo, scopriremo come utilizzare la cannabis in cucina, in particolare come incorporare il CBD nella dieta, trasformando piatti ordinari in creazioni uniche che uniscono benessere e gusto.

Cannabis in cucina: perché includere il cannabidiolo nella dieta?

L’incorporazione del cannabidiolo (CBD) nella dieta può offrire diversi benefici per la salute e il benessere, rendendolo un’aggiunta interessante alla cucina casalinga.

Negli ultimi anni i cannabinoidi hanno suscitato particolare interesse anche da parte della comunità scientifica. Alcune ricerche, infatti, suggeriscono addirittura che la carenza clinica di endocannabinoidi (o CECD) potrebbe essere la causa di moltissimi disturbi, come l’emicrania, la sindrome dell’intestino irritabile, il dolore cronico e persino la depressione.

Di seguito, vediamo alcuni dei motivi principali per cui considerare di includere la cannabis in cucina:

1. Effetti antinfiammatori

Il CBD è noto per le sue proprietà antinfiammatorie. Questo lo rende un’aggiunta utile per chi soffre di condizioni infiammatorie croniche come l’artrite, il morbo di Crohn e altre malattie infiammatorie intestinali. Consumare cibi infusi con CBD potrebbe aiutare a ridurre l’infiammazione sistemica, migliorando la qualità della vita.

2. Gestione dello stress e dell’ansia

Il CBD può avere effetti calmanti, che aiutano a gestire lo stress e l’ansia. Includendolo nei pasti, si può sperimentare un senso di calma e rilassamento generale. Questo si rivela particolarmente vantaggioso in periodi di alta tensione o per chi soffre di disturbi d’ansia.

3. Miglioramento del sonno

Il cannabidiolo è conosciuto per le sue capacità di migliorare la qualità del sonno. Consumare alimenti infusi con CBD prima di coricarsi può aiutare a combattere l’insonnia e promuovere un sonno più riposante e profondo, essenziale per una buona salute e un miglior recupero.

4. Proprietà antiossidanti

Il CBD possiede proprietà antiossidanti che possono proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi. Questo lo rende un ottimo complemento per una dieta mirata al benessere generale e alla prevenzione delle malattie.

5. Supporto al recupero muscolare

Per gli atleti o chiunque si impegni regolarmente in esercizio fisico, il CBD può essere benefico nel supportare il recupero muscolare. Le sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche possono aiutare a ridurre i dolori muscolari post-allenamento e accelerare il recupero.

6. Versatilità in cucina

Il cannabidiolo può essere facilmente incorporato in una varietà di piatti. Infatti, può essere aggiunto a condimenti, frullati, bevande e anche preparazioni più elaborate, rendendolo un componente versatile in cucina che non altera i sapori dei cibi.

Quali alimenti stimolano l’attività dei cannabinoidi?

Il modo più ovvio per incorporare i cannabinoidi nella dieta è consumare cannabis. Tuttavia, è possibile stimolare il sistema endocannabinoide (la rete naturale del corpo di recettori di cannabinoidi ed endocannabinoidi) anche assumendo i seguenti alimenti:

Semi di canapa, chia e linoGli studi suggeriscono che gli acidi grassi omega (specialmente gli omega 3 e 6) possono aiutare a stimolare l’attività degli endocannabinoidi.
Oggetti, sardine, acciughe e nociSono ricchi di acidi grassi essenziali.
CioccolatoÈ stato dimostrato che la polvere di cacao contiene tre tipi di N-acylethanolamines, acidi grassi che possono imitare l’anandamide (un endocannabinoide prodotto naturalmente nel corpo) e attivare i recettori dei cannabinoidi o aumentare naturalmente i livelli di anandamide.
Infusi, tè ed erbeMolte spezie, tè ed erbe contengono terpeni (come beta-cariofillene, pinene, limonene, linalolo e altri) che possono stimolare il sistema endocannabinoide.

Gli studi hanno anche dimostrato che l’alcool può danneggiare il sistema endocannabinoide, pertanto è opportuno limitarne l’assunzione se si vogliono aumentare i livelli di cannabinoidi.

L’importanza di introdurlo gradualmente

L’adozione del cannabidiolo (CBD) come integratore alimentare può variare significativamente a seconda dell’individuo, pertanto è fondamentale avvicinarsi al suo utilizzo con cautela, soprattutto se si è alla prima esperienza. Consigliamo di iniziare con dosaggi moderati, optando per oli di CBD con concentrazioni al 5% o al 10%.

Se si desidera integrare regolarmente il CBD nella dieta, è possibile valutare l’uso di prodotti come oli o fiori di canapa, che possono essere facilmente incorporati nelle preparazioni culinarie quotidiane. Inoltre, le vitamine e gli integratori alimentari infusi con CBD stanno diventando sempre più popolari nel settore del benessere alimentare, offrendo un modo conveniente e efficace per includere questo composto benefico nella tua routine di salute quotidiana.

Cannabis in cucina: come dosare il cannabidiolo

Dosare il cannabidiolo in cucina richiede attenzione e precisione. L’aggiunta di CBD ai piatti, infatti, deve essere bilanciata non solo per massimizzare i benefici per la salute, ma anche per evitare effetti indesiderati. Ecco alcuni consigli su come dosare correttamente il CBD quando si usa la cannabis in cucina:

1. Conoscere la potenza

Prima di tutto, è importante conoscere la potenza del prodotto CBD che si utilizza. La concentrazione di CBD è solitamente espressa in milligrammi (mg) per bottiglia. Un olio di CBD può variare considerevolmente nella concentrazione di cannabidiolo, quindi leggere attentamente l’etichetta è essenziale per determinare quanta quantità usare.

2. Inizia con dosaggi bassi

Iniziare con dosi piccole, specialmente se si stanno sperimentando con nuove ricette. Questo permetterà di capire meglio come il corpo risponde al CBD. Successivamente, è possibile modificare la dose se necessario.

3. Calcolare la dose totale

E’ importante stabilire quanti mg di CBD avere in un piatto completo e poi dividere quella quantità per il numero di porzioni.

4. Mescolare bene

Il CBD dovrebbe essere ben distribuito in tutto il piatto per garantire che ogni porzione contenga una quantità uniforme di cannabidiolo. Questo è particolarmente importante in piatti grandi come zuppe o impasti. Assicurarsi, quindi, di mescolare bene per disperdere uniformemente il prodotto.

5. Aggiungere il CBD a temperature basse

Il cannabidiolo può degradarsi e perdere efficacia se esposto a temperature elevate. È consigliabile aggiungere l’olio di CBD a piatti che non richiedono un calore intenso o incorporarlo dopo la cottura.

6. Valutare gli effetti

E’ fondamentale monitorare gli effetti dopo aver consumato il piatto. Questo aiuterà a determinare se la dose è efficace o se è necessario fare aggiustamenti. Ogni persona è diversa, quindi ciò che funziona per uno potrebbe non funzionare per un altro.

7. Conservazione

I piatti preparati con CBD dovrebbero essere conservati in modo diverso rispetto ai piatti tradizionali, soprattutto per preservare la qualità e l’efficacia del CBD. Solitamente, questi piatti dovrebbero essere mantenuti in frigorifero e consumati entro pochi giorni.

Come utilizzare la cannabis in cucina

Quando si decide di introdurre la cannabis in cucina, la scelta della forma corretta è essenziale per ottenere i risultati desiderati, sia in termini di sapore che di effetti. Di seguito, vediamo quali sono le opzioni più comunemente utilizzate:

 

Fiori di cannabis

I fiori di cannabis sono la parte della pianta che contiene la maggior concentrazione di cannabinoidi e terpeni, che conferiscono alla cannabis le sue proprietà uniche. Prima di poter essere utilizzati in cucina, i fiori devono subire un processo chiamato decarbossilazione della cannabis. Questo prevede il riscaldamento della cannabis ad una temperatura controllata per attivare i cannabinoidi come THC e CBD, trasformandoli dalle loro forme acide (THCA e CBDA) a quelle attive. La decarbossilazione è tipicamente effettuata distribuendo i fiori tritati su una teglia e riscaldandoli in forno a circa 105-120°C per 30-45 minuti. Questo passaggio è cruciale per massimizzare l’efficacia della cannabis quando viene aggiunta alle ricette.

 

Olio di cannabis

L’olio di cannabis è forse uno dei modi più versatili per incorporare i cannabinoidi in vari piatti. Può essere acquistato pre-fatto o preparato in casa infondendo fiori di cannabis decarbossilati in un olio portante, come olio di cocco o olio d’oliva. Questo prodotto può essere usato per cucinare o come condimento per insalate. Gli oli consentono un dosaggio preciso e una distribuzione uniforme dei cannabinoidi nel cibo, rendendo più facile gestire la potenza del piatto finito.

 

Burro di cannabis

Similmente all’olio, il burro di cannabis è un altro mezzo popolare per cucinare con la cannabis. Il processo di infusione è simile: il burro viene lentamente cotto con cannabis decarbossilata per permettere ai grassi del burro di assorbire i cannabinoidi. Il burro di cannabis può essere utilizzato in qualsiasi ricetta che richieda burro normale, rendendolo ideale per dolci, salse e altri piatti cotti. Utilizzare burro di cannabis permette di combinare i piaceri culinari con i benefici dei cannabinoidi, arricchendo il profilo di sapore del piatto finale.

Alcuni consigli per introdurre la cannabis in cucina

  • I cannabinoidi, i terpeni e i flavonoidi che danno alla cannabis i suoi aromi, sapori ed effetti sono tutti composti molto fragili. Se esposti a temperature elevate, superiori ai 120°C circa, questi composti iniziano a rompersi e ad evaporare nell’aria;
  • Preparare l’olio e il burro di cannabis richiede un po’ di pazienza, poiché gli ingredienti devono essere infusi a temperature relativamente basse per diverse ore. Idealmente, cuocete la vostra miscela di cannabidiolo e olio/grasso a fuoco basso per circa 3 ore per un’estrazione corretta;
  • Dopo che il materiale vegetale grezzo è stato infuso in una base di olio o burro, dovrà essere filtrato con un filtro fine, come ad esempio una stamigna. Non spremete la stamigna per accelerare il processo o rischierete  di introdurre del materiale vegetale nella soluzione.

Cosa dice la legge?

In Italia, l’uso della cannabis in cucina è regolato da norme specifiche che distinguono tra cannabis ad alto contenuto di THC e cannabis light o canapa, che ha un basso contenuto di THC.

La cannabis con un alto contenuto di THC è considerata una sostanza stupefacente e il suo uso ricreativo è illegale. Pertanto, l’utilizzo di questa forma di cannabis in cucina non è permesso dalle leggi italiane. La coltivazione, vendita e consumo di cannabis ad alto THC sono soggetti a regolamenti rigorosi e possono portare a sanzioni penali.

Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito alla diffusione della cosiddetta erba legale, che ha un contenuto di THC inferiore allo 0,6%. Questo tipo di cannabis, legalmente classificata come canapa industriale, è legale purché rispetti i limiti di THC stabiliti dalla legge. I prodotti derivati dalla canapa, come olio, semi e infiorescenze, possono essere utilizzati legalmente in cucina per preparare vari piatti. Questi prodotti sono spesso utilizzati per le loro proprietà nutrizionali (come i semi di canapa) o per i benefici del CBD (cannabidiolo).

Normative sul CBD

Il CBD è legale in Italia se deriva da varietà di canapa autorizzate e se il contenuto di THC è nei limiti legali. I prodotti a base di CBD possono essere utilizzati in cucina, e il mercato italiano offre una varietà di prodotti alimentari infusi con CBD, come olio di CBD, tisane e altri edibili.

Il Ministero della Salute non ha inserito il cannabidiolo (CBD) nella tabella degli stupefacenti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo classifica come sostanza naturale sicura e il nuovo Decreto del Ministero della Salute dice che ”Nella tabella dei medicinali, sezione B, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni, è inserita, secondo l’ordine alfabetico, la seguente categoria di sostanze: composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis”.

Il Decreto fa riferimento alla tabella dei medicinali della sezione B, cioè quelli prescrivibili con ricetta non ripetibile, la stessa tabella in cui ora è inserita la cannabis terapeutica. Questa tabella non include il CBD, pertanto le infiorescenze di cannabis light sembrano esonerate dal mirino. Si parla di “composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis”. Quindi diventa sostanza controllata solo la “composizione” (ossia il farmaco) ad uso orale (quindi olio, capsule, tinture ecc.) solo se il CBD è stato estratto naturalmente dalla pianta.

Secondo la lettura più plausibile del decreto, tutti i prodotti al CBD estratto naturalmente per uso orale dovranno essere autorizzati dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e venduti con ricetta. In questo modo vengono esclusi da questa procedura tutti i prodotti con CBD ottenuto da sintesi.

Cannabis in cucina: in conclusione

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Domande frequenti sulla cannabis in cucina

Come utilizzare la canapa in cucina?

La canapa può essere utilizzata in cucina in vari modi creativi e salutari. Ecco alcuni esempi:

  1. Aggiungi i semi di canapa crudi o tostati alle insalate, al porridge, allo yogurt o alle zuppe per aumentare il contenuto proteico e arricchire il piatto con acidi grassi omega-3 e omega-6;
  2. Utilizza l’olio di semi di canapa per condire insalate, verdure cotte o crude, o per preparare condimenti per la pasta;
  3. Usa la farina di canapa per preparare pane, dolci, biscotti marijuana, pancakes e molto altro ancora;
  4. Il latte di canapa può essere utilizzato come alternativa al latte vaccino nelle ricette dolci e salate. Inoltre, può essere bevuto da solo o utilizzato per preparare frullati, cappuccini, creme e salse;
  5. Aggiungi le proteine di canapa in polvere a frullati, smoothie, yogurt o porridge;
  6. Prepara un pesto alternativo utilizzando foglie di canapa, semi di canapa, olio extravergine di oliva, aglio, basilico, parmigiano e sale. Utilizzalo come condimento per pasta o bruschette.

Come fare degli edibili con la cannabis?

Ecco una breve guida per preparare edibili con la cannabis:

  1. Decarbossilazione della cannabis: preriscalda il forno e cuoci la cannabis per attivare i cannabinoidi;
  2. Preparazione del burro di cannabis: fai sciogliere il burro in una pentola d’acqua, aggiungi la cannabis decarbossilata e cuoci a fuoco basso per diverse ore. Filtra il burro e lascialo raffreddare;
  3. Preparazione degli edibili: usa il burro di cannabis per preparare biscotti, brownies, muffin o altri dolci, sostituendo il burro normale con quello infuso alla cannabis.

Ricorda di dosare attentamente il THC nel burro di cannabis per evitare effetti indesiderati. Inizia sempre con dosi basse e aspetta prima di aumentare il dosaggio. Conserva gli edibili in modo sicuro e consumali con responsabilità.