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cannabinoidi legali

Cannabinoidi legali: quali sono?

I cannabinoidi rappresentano una classe di composti chimici complessi che agiscono sui recettori cannabinoidi nel corpo umano e nel cervello. Questi composti sono noti soprattutto per la loro presenza nelle piante di marijuana, dove sono stati inizialmente identificati e studiati. I cannabinoidi si distinguono tra loro per le diverse proprietà biologiche, che possono influenzare una serie di processi fisiologici e psicologici, tra cui la percezione del dolore, l’umore, l’appetito e la memoria. Tra i più di 100 cannabinoidi identificati, il Tetraidrocannabinolo (THC) e il Cannabidiolo (CBD) sono i più conosciuti e studiati per le loro potenziali applicazioni terapeutiche e, nel caso del THC, per gli effetti psicoattivi. Oltre ai cannabinoidi naturalmente presenti nell’erba legale, esistono anche cannabinoidi sintetici e endogeni, questi ultimi prodotti naturalmente dal corpo umano. In questo articolo vi parleremo dei cannabinoidi legali in Italia e in Europa.

Tipi di cannabinoidi

Come vi abbiamo accennato, i cannabinoidi più famosi sono certamente il THC e il CBD. Il primo è noto soprattutto per i suoi effetti psicotropi, mentre il secondo è conosciuto in particolar modo per le sue innumerevoli proprietà benefiche.

THC (Tetraidrocannabinolo)

Il THC è il componente più noto della cannabis, famoso per le sue proprietà psicoattive che producono l'”effetto euforico” associato al consumo di marijuana.

Questo cannabinoide è soggetto a rigide restrizioni legali in molte parti del mondo. Tuttavia, in alcuni paesi e stati, il suo uso medico è permesso e regolamentato, specialmente per trattare dolori cronici, nausea e alcuni sintomi di malattie neurodegenerative.

Infatti, è utilizzato in ambito medico per i suoi effetti analgesici, antiemetici e neuroprotettivi, oltre a stimolare l’appetito in pazienti affetti da condizioni come il cancro e l’HIV/AIDS.

CBD (Cannabidiolo)

A differenza del THC, il CBD non è psicoattivo, il che significa che non produce gli effetti alteranti associati al THC.

Per questo motivo il cannabidiolo è legale in molti paesi, a condizione che i prodotti derivati contengano quantità trascurabili di THC (la soglia specifica varia da paese a paese).

Il CBD è ricercato soprattutto per i suoi potenziali benefici nel trattamento dell’ansia, della depressione, dell’epilessia, del dolore cronico e delle infiammazioni. Inoltre, è stato approvato in alcuni paesi per il trattamento di specifiche forme di epilessia pediatrica.

Altri cannabinoidi legali

CBG (Cannabigerolo)

Il CBG è considerato il “cannabinoide madre” poichè è il precursore chimico da cui altri cannabinoidi sono sintetizzati.

Studi preliminari suggeriscono che il CBG potrebbe avere proprietà antibatteriche, neuroprotettive e anti-infiammatorie. Tuttavia, la ricerca è ancora agli stadi iniziali.

CBN (Cannabinolo)

Il CBN si forma quando il THC invecchia e si decompone. Non è molto psicoattivo rispetto al THC ed è studiato per i suoi potenziali effetti nel migliorare il sonno e come sedativo leggero, oltre a proprietà anti-infiammatorie.

CBC (Cannabicromene)

Il CBC è uno dei cannabinoidi meno studiati, ma sta iniziando a suscitare interesse per le sue potenziali proprietà.

Gli studi preliminari, infatti, indicano che il CBC potrebbe contribuire a ridurre il dolore e l’infiammazione. Sembra, inoltre, che possa svolgere un ruolo nel combattere il cancro, dato che alcune ricerche suggeriscono che possa inibire la crescita di cellule tumorali.

Cannabinoidi legali in Italia e in Europa

In Italia e in Europa, la legalità dei cannabinoidi può variare a seconda della legislazione specifica di ogni paese. Tuttavia, ecco un elenco generale dei cannabinoidi legali in molti paesi europei, inclusa l’Italia, con la precisazione che la legalità può essere soggetta a restrizioni specifiche come la concentrazione massima di THC permessa nei prodotti.

 

CBD (Cannabidiolo)

Il più noto e legalmente accettato cannabinoide non psicoattivo. Il cannabidiolo è comunemente utilizzato in prodotti come olio CBD, creme, edibili e integratori.

La legalità dipende dalla concentrazione di THC presente nei prodotti, che generalmente non deve superare lo 0,2% (questa soglia può variare leggermente a seconda del paese).

 

CBG (Cannabigerolo)

Conosciuto come il “cannabinoide madre” da cui altri cannabinoidi sono derivati. Non è psicoattivo ed è generalmente considerato legale, sebbene i prodotti contenenti CBG siano meno comuni di quelli con CBD.

 

CBN (Cannabinolo)

Derivato dalla decomposizione del THC, ma meno potente e con effetti psicoattivi minori. La sua legalità può variare, ma è generalmente permesso nei prodotti che rispettano il limite di THC.

 

CBC (Cannabicromene)

Meno conosciuto e studiato, ma generalmente considerato legale se i prodotti rispettano le normative sul THC.

 

CBDV (Cannabidivarina)

Simile al CBD, anche il CBDV non è un cannabinoide psicoattivo. La sua legalità è generalmente accettata nei prodotti a basso contenuto di THC.

 

THCV (Tetraidrocannabivarina)

Simile al THC ma con effetti meno potenti. La sua legalità può essere più restrittiva a causa della somiglianza strutturale con il THC.

 

Considerazioni legali importanti

La legalità si basa principalmente su tre fattori:

  • Soglia di THC: i cannabinoidi sono considerati legali in Europa in base alla concentrazione di THC nei prodotti, che in molti paesi dell’UE non deve superare lo 0,2%. In Italia, ad esempio, il limite legale di THC nei prodotti è fissato allo 0,6%;
  • Regolamenti specifici: alcuni paesi possono avere restrizioni o regolamenti specifici che vanno oltre la semplice concentrazione di THC;
  • Uso medico vs uso ricreativo: la legalità può anche variare a seconda che i cannabinoidi siano utilizzati per scopi medici o ricreativi.

È fondamentale consultare le leggi locali per informazioni accurate sulla legalità dei cannabinoidi nel paese specifico di interesse. Le normative sono in costante evoluzione, quindi è consigliabile rimanere aggiornati sulle ultime leggi e regolamenti.

Cannabinoidi legali: differenze tra uso medico e ricreativo

La distinzione tra l’uso medico e quello ricreativo dei cannabinoidi legali è un aspetto fondamentale nel dibattito sulla cannabis e i suoi derivati.

Uso medico dei cannabinoidi

L’uso medico dei cannabinoidi si concentra sul loro potenziale terapeutico nel trattamento di una varietà di condizioni mediche. Questi composti sono utilizzati soprattutto per:

  1. alleviare il dolore cronico;
  2. ridurre gli spasmi muscolari;
  3. mitigare gli effetti collaterali della chemioterapia;
  4. trattare alcuni disturbi neurologici e psichiatrici.

L’accesso ai cannabinoidi per scopi medici è strettamente regolato e richiede, nella maggior parte dei casi, la prescrizione o la supervisione di un medico. L’uso medico si basa su evidenze scientifiche che ne attestano l’efficacia e la sicurezza, e i prodotti destinati a tale uso sono spesso standardizzati per assicurare costanza e qualità. La legalizzazione dell’uso medico dei cannabinoidi ha guadagnato ampio sostegno a livello internazionale, riflettendo un riconoscimento crescente dei loro benefici terapeutici.

Uso ricreativo dei cannabinoidi

In contrasto, l’uso ricreativo dei cannabinoidi si riferisce al consumo di sostanze come la marijuana per scopi di piacere personale e di relax. Questa forma di utilizzo è meno regolamentata rispetto all’uso medico e, in molte regioni, rimane legalmente controversa. La legalità dell’uso ricreativo varia notevolmente in base al paese o alla regione.

I paesi che hanno legalizzato l’uso ricreativo di cannabinoidi, infatti, hanno adottato diversi modelli di regolamentazione. Questi possono includere limiti di età per l’acquisto e il consumo, restrizioni sui luoghi di vendita e consumo, tasse sui prodotti a base di cannabis e misure per prevenire la guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti.

Conclusioni

I cannabinoidi legali, in particolare il CBD, stanno guadagnando popolarità per i loro potenziali benefici per la salute senza gli effetti psicoattivi associati al THC. Tuttavia, la legalità e l’uso di questi composti variano ampiamente in tutto il mondo. È essenziale rimanere informati sulle leggi locali e consultare un professionista medico prima del loro utilizzo.

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Domande frequenti sui cannabinoidi legali

Cosa succede se ti beccano con CBD?

In Italia, il CBD è legale se deriva da cannabis con un contenuto di THC inferiore allo 0,6%. Se ti beccano con CBD che rispetta questo limite, generalmente non ci sono conseguenze legali. Tuttavia, le forze dell’ordine potrebbero richiedere un certificato di analisi per confermare che il prodotto è conforme alla legge. Se il CBD contiene più THC del consentito, potrebbe essere considerato illegale e portare a sanzioni amministrative o penali.

Perché il CBD è legale?

Il CBD è legale in molti paesi perché non è considerato una sostanza psicoattiva come il THC, il principio attivo della cannabis che produce effetti psicotropi. Il CBD non ha gli stessi effetti psicoattivi del THC ed è stato oggetto di numerosi studi che hanno evidenziato i suoi potenziali benefici per la salute senza gli effetti collaterali associati all’uso della cannabis ad alto contenuto di THC. Pertanto, molti paesi hanno deciso di legalizzare o permettere l’uso del CBD, sia come integratore alimentare che come componente di prodotti per la salute e il benessere. Tuttavia, le leggi che regolano il CBD possono variare da paese a paese, quindi è importante verificare la legislazione locale prima di utilizzare o acquistare prodotti contenenti CBD.