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cannabis e mal di testa

Cannabis e mal di testa: un rimedio efficace?

La cefalea, comunemente nota come mal di testa, è un dolore che colpisce il capo, il cuoio capelluto, i muscoli del collo e talvolta il viso. Si classifica come un disturbo neurologico causato dalla sensibilità a determinati stimoli dolorosi in specifiche aree del cervello, del collo o del viso. Questo disturbo si manifesta con un dolore persistente che può impattare significativamente sulla vita quotidiana. Alcuni studi suggeriscono che la cannabis, in particolare il CBD, abbia effetti benefici per coloro che soffrono di questo disturbo.

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Tipologie principali di cefalea

Le cefalee si dividono principalmente in due categorie:

  • Cefalee primarie: questo tipo è il più comune, caratterizzato da un dolore che non è conseguenza di altre patologie. Tra le forme più conosciute ci sono l’emicrania e la cefalea di tipo tensivo. Altre forme meno comuni includono la cefalea a grappolo. Queste cefalee possono derivare da abitudini scorrette, variazioni ormonali, eccesso di stress fisico e/o psicologico e sono spesso aggravate da fattori come l’assunzione di certi cibi, il fumo o posture non corrette;
  • Cefalee secondarie: le cefalee secondarie si originano come risposta a condizioni sottostanti. Queste possono essere causate da una varietà di problemi come febbre, ipertensione, sinusite, nevralgie, disturbi dentali, traumi cranici, infezioni, problemi alla vista, ematomi, tumori cerebrali e pressione intracranica. Il consumo di farmaci, alcol e caffeina può aggravare il dolore. La cefalea si manifesta con un dolore intenso che coinvolge la testa, i nervi del collo e i muscoli. L’emicrania si caratterizza per attacchi periodici di dolore pulsante di intensità medio-alta, che possono interessare anche l’occhio e causare annebbiamento della vista o flash luminosi. Altri sintomi comuni includono nausea e vomito.

La cefalea di tipo tensivo è caratterizzata da un dolore pulsante e sensazione di pressione intorno alla testa, spesso accompagnata da capogiri e rigidità. La cefalea a grappolo, invece, si manifesta con dolore unilaterale acuto e penetrante che colpisce principalmente la zona intorno all’occhio, causando attacchi lunghi e dolorosi, frequentemente durante la notte.

Il ruolo della cannabis nella gestione del mal di testa

Per comprendere il collegamento tra cannabis e alleviamento del mal di testa, è cruciale analizzare il sistema endocannabinoide (SEC). Il SEC è un complesso sistema biologico presente in tutto il corpo, che ha il compito di mantenere l’equilibrio interno, noto come omeostasi. Composto da recettori, endocannabinoidi e enzimi metabolici, il SEC regola e bilancia le funzioni corporee. Gli endocannabinoidi sono lipidi prodotti dalle cellule in base alle esigenze dell’organismo e si legano ai recettori CB1 e CB2 del SEC per promuovere l’omeostasi.

Le piante di erba light producono fitocannabinoidi, molecole simili agli endocannabinoidi del corpo umano. Questi fitocannabinoidi possono interagire con il sistema endocannabinoide (SEC), legandosi ai suoi recettori e influenzando l’attività enzimatica. Ciò apre la possibilità di utilizzare i fitocannabinoidi come alternativa agli endocannabinoidi naturali del corpo. Ad oggi il mercato della marijuana legale offre una vasta gamma di scelta dei prodotti: dalle più comuni infiorescenze all’olio di CBD, dai semi di canapa decorticati a edibili come biscotti, burro, olio di canapa.

La relazione tra cannabis ed emicrania secondo la ricerca scientifica

La cannabis ha il potenziale di ridurre il dolore e la nausea causati dall’emicrania, secondo numerose testimonianze. Tuttavia, sono necessari studi più approfonditi per confermare l’efficacia della cannabis in questo ambito, dato che le ricerche attuali sono limitate e non comprendono studi controllati sull’uomo.

L’impiego della cannabis terapeutica nell’emicrania

Esistono diverse varietà di cannabis legale, ognuna con differenti livelli di cannabinoidi, terpeni e flavonoidi, che hanno effetti specifici sull’organismo. La ricerca si concentra principalmente sulle varietà terapeutiche ricche di THC.

Uno studio del 2019 della Washington State University ha raccolto dati da oltre 1.300 persone che hanno usato cannabis per trattare l’emicrania. Il 49,6% dei partecipanti ha riferito una riduzione dell’intensità degli attacchi grazie all’uso di cannabis.

Un ulteriore sondaggio online condotto nel 2021 ha coinvolto 589 adulti che usavano cannabis in Stati dove è legalizzata la marijuana terapeutica. Oltre il 70% dei partecipanti ha indicato la cannabis come efficace nel mitigare gli attacchi di emicrania.

CBD e mal di testa

Il CBD (cannabidiolo), noto per non essere psicoattivo, presenta una bassa affinità per i recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide. Nonostante ciò, interagisce con l’enzima amide idrolasi degli acidi grassi (FAAH), incrementando la concentrazione di anandamide nel corpo. Questa interazione può risultare benefica in caso di deficit di endocannabinoidi. Attualmente, gli studi si stanno concentrando sull’efficacia di inibitori FAAH per trattare l’emicrania, ma sono necessarie ulteriori ricerche per confermare l’efficacia del CBD in questo ambito.

Il Dronabinol nel trattamento dell’emicrania

Il dronabinol, un analogo sintetico del THC, è stato approvato dalla FDA nel 1985 per il trattamento di nausea e vomito associati alla chemioterapia. La ricerca attuale sta valutando l’efficacia del dronabinol per il trattamento dell’emicrania cronica e della cefalea a grappolo refrattaria. Il farmaco, somministrato per via orale, si trasforma nel fegato in 11-idrossi-THC, un metabolita più potente del THC, ma con potenziali effetti collaterali. Tuttavia, la FDA deve ancora approvare l’uso del dronabinol per l’emicrania.

Conclusioni sull’uso della cannabis per il mal di testa

Anche se le testimonianze raccolte sono incoraggianti, mancano ancora dati scientifici definitivi che confermino l’efficacia della cannabis nel trattamento del mal di testa. Per questo, si rendono necessari ulteriori studi clinici. Restate sintonizzati per gli aggiornamenti da CBD Therapy!

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Domande frequenti su cannabis e mal di testa

Perché ho mal di testa dopo aver fumato?

Il mal di testa dopo aver fumato cannabis può essere causato da diversi fattori:

  1. Disidratazione: il consumo di cannabis può causare disidratazione, il che a sua volta può portare a mal di testa. Assicurarsi di bere a sufficienza durante e dopo il consumo;
  2. Tensione muscolare: l’effetto rilassante della cannabis può portare ad una maggiore tensione muscolare, specialmente nella regione del collo e delle spalle, provocando mal di testa tensionale;
  3. Sensibilità individuale: alcune persone possono essere più sensibili agli effetti della cannabis, inclusi i potenziali effetti collaterali come il mal di testa;
  4. Contenuto di THC: alcune varietà di cannabis ad alto contenuto di THC possono causare mal di testa, specialmente se si supera la propria soglia di tolleranza.

Se il mal di testa persiste o è particolarmente grave, potrebbe essere utile consultare un medico per valutare eventuali cause sottostanti e ricevere consigli su come gestire i sintomi.

Quante gocce CBD per emicrania?

La risposta a questa domanda può variare a seconda di diversi fattori, come la concentrazione del CBD nell’olio, la gravità dei sintomi dell’emicrania e la sensibilità individuale al CBD. Tuttavia, di solito si consiglia di iniziare con una bassa dose e aumentare gradualmente fino a trovare il dosaggio adeguato. È sempre meglio consultare un professionista medico o un esperto di cannabis per una consulenza personalizzata sul dosaggio e l’uso del CBD per l’emicrania.

Quale cannabis per il dolore?

Per il trattamento del dolore con cannabis, si usano varietà con diversi rapporti di THC e CBD:

  1. Cannabis ricca di CBD: ideale per dolori cronici e infiammazioni, senza effetti psicoattivi;
  2. Cannabis bilanciata THC/CBD: offre sollievo con meno effetti psicotropi, adatta a dolore moderato e neuropatico;
  3. Cannabis ricca di THC: efficace per dolori intensi e neuropatici, ma con effetti psicoattivi.

La scelta dipende dal tipo di dolore e dalla tolleranza individuale, e deve essere guidata da un medico.