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in Francia è legale l'erba

Si può acquistare l’erba legalmente in Francia?

In Francia è legale l’erba? Ebbene, il Consiglio di Stato si è espresso ieri, dando ragione alle aziende di settore e sospendendo, almeno per il momento, il divieto di commercializzazione allo stato grezzo di fiori e foglie di alcune varietà di erba light, sebbene il loro contenuto di THC sia inferiore allo 0,3%. Il giudice ha osservato che questa soglia, al di sotto della quale i prodotti sono privi di proprietà narcotiche, è quella utilizzata dalla normativa per autorizzare la coltivazione, l’importazione, l’esportazione e l’uso industriale e commerciale di alcune varietà di cannabis

La legalizzazione della cannabis è un argomento controverso e di grande interesse in molte parti del mondo, incluso la Francia. Alcuni paesi, infatti, hanno adottato politiche più permissive nei confronti della cannabis, sia per uso medico che ricreativo. Tuttavia, la Francia ha mantenuto una posizione piuttosto rigida. Tuttavia, il panorama legale sta evolvendo, in particolare per quanto riguarda il CBD. In questo articolo, esploreremo lo stato attuale della legalizzazione della cannabis in Francia e la situazione legale del CBD.

La Cannabis in Francia: leggi attuali

In Francia, la cannabis rimane illegale sia per uso ricreativo che per uso medico. La legge francese classifica la cannabis come una sostanza stupefacente. Pertanto ne proibisce la coltivazione, il possesso, la vendita e il consumo. Le sanzioni per il possesso di cannabis possono essere severe, includendo multe significative e pene detentive.

 

Uso medico della cannabis

Nonostante la generale illegalità della cannabis, nel 2020 il governo francese ha avviato un programma sperimentale di due anni per l’uso medico della cannabis. Questo programma consente a un numero limitato di pazienti con condizioni specifiche (come dolore cronico, epilessia ed effetti collaterali della chemioterapia) di accedere a prodotti a base di cannabis sotto stretta supervisione medica. L’obiettivo del programma è valutare l’efficacia terapeutica e la sicurezza dell’uso medico della cannabis, con la possibilità di espandere l’accesso in futuro se i risultati saranno positivi.

Un divieto incongruente sulla cannabis

La decisione del Consiglio di Stato rileva diverse incongruenze. Il giudice della camera di consiglio del Consiglio di Stato ritiene che ci sia una seria perplessità sulla legittimità di tale provvedimento di divieto generale e assoluto, a causa della sua natura sproporzionata .

Il codice di sanità pubblica (articolo R. 5132-86) vieta la produzione, la fabbricazione, il trasporto, l’importazione, l’esportazione, il possesso, l’offerta, il trasferimento, l’acquisizione o l’uso di cannabis (piante, resine e prodotti derivati). Tuttavia, non risulta che i fiori e le foglie di cannabis sativa L. con un contenuto di THC inferiore allo 0,3% siano tanto nocivi per la salute da giustificare una divieto assoluto. Questo stesso articolo, infatti, prevede che “la coltivazione, l’importazione, l’esportazione e l’uso industriale e commerciale di varietà di cannabis prive di proprietà narcotiche” possano essere autorizzate.

La soglia di THC rappresenta, per quanto riguarda il codice di sanità pubblica, quella al di sotto della quale le varietà di cannabis sono prive di proprietà narcotiche. Tuttavia, lo stesso decreto ministeriale vieta la vendita ai consumatori di fiori e foglie allo stato grezzo di queste stesse varietà, anche se il contenuto di THC è inferiore allo 0,3%.

Diverse aziende che si dedicano alla commercializzazione di prodotti derivati da queste varietà di cannabis hanno ritenuto opportuno rivedere immediatamente questo divieto imposto. Il giudice in camera di consiglio ha così sospeso provvisoriamente il divieto, in attesa che il Consiglio di Stato si pronunci definitivamente sulla fondatezza della legittimità del decreto.

Dalla Corte Europea alla Cassazione Francese

Nel novembre 2020, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che il divieto di commercializzazione del CBD in Francia era illegale, in quanto contro il principio della libera circolazione delle merci . La Corte di Giustizia Europea ha stabilito, inoltre, che il CBD non ha effetti nocivi sulla salute e non può essere considerato quindi uno stupefacente. La Cour de Cassation, la più alta corte francese, ha seguito l’esempio in giugno, stabilendo che qualsiasi prodotto CBD legalmente nell’UE può essere venduto in Francia.

In Francia è legale l’erba: lo stato del CBD

Il CBD (cannabidiolo) è un componente non psicoattivo della pianta di cannabis che ha guadagnato popolarità per i suoi potenziali benefici terapeutici. A differenza del THC (tetraidrocannabinolo), il CBD non provoca effetti euforici e viene considerato legale in molti paesi, inclusa la Francia, sotto determinate condizioni.

Normativa sul CBD

In Francia, il CBD è legale a condizione che i prodotti rispettino determinati requisiti. Innanzitutto, il CBD deve essere estratto da varietà di canapa industriale approvata dall’Unione Europea, che contiene meno dello 0,3% di THC. Inoltre, i prodotti a base di CBD non possono contenere tracce di THC, il che significa che devono essere completamente privi di questo composto.

Vendita e uso del CBD

I prodotti a base di cannabidiolo, come olio di CBD, capsule, creme e e-liquid per sigarette elettroniche, sono ampiamente disponibili in Francia. È possibile acquistarli sia online che nei negozi fisici specializzati. Tuttavia, è importante che i consumatori non controllino sempre che i prodotti rispettino le normative vigenti per evitare problemi legali.

Sfide legali e prospettive future

Nonostante la legalità del CBD, ci sono alcune controversie legali in Francia. Ad esempio, nel 2020, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che la Francia non può vietare la commercializzazione del CBD legalmente prodotto in un altro stato membro dell’UE, purché rispetti le normative europee. Questa sentenza ha chiarito alcune ambiguità legali e ha rafforzato il mercato del CBD in Francia.

In futuro, è possibile che la Francia possa rivedere le sue leggi sulla marijuana legale, soprattutto se il programma sperimentale per l’uso medico della cannabis avrà successo. La crescente accettazione del CBD e il dibattito continuo sulla legalizzazione della cannabis in altri paesi europei potrebbero influenzare le politiche francesi.

In Francia è legale l’erba: in conclusione

Attualmente, la cannabis rimane illegale in Francia per uso ricreativo e medico, con un programma sperimentale limitato per quest’ultimo. Tuttavia, il CBD è legale, purché rispettino determinate condizioni. Mentre il panorama legale continua ad evolversi, sarà interessante vedere come la Francia adatterà le sue leggi in risposta alle tendenze internazionali e alle prove scientifiche emergenti. Per chi è interessato ai prodotti a base di CBD, è essenziale rimanere informati sulle normative vigenti per garantire di operare sempre entro i limiti della legge.

 

Domande frequenti sulla legalità della cannabis

Dove si può fumare erba legalmente?

La legalità della cannabis varia a seconda del paese e della regione. Ecco alcuni luoghi dove è legale fumarla, con alcune restrizioni:

  1. Canada: la cannabis è legale a livello federale per uso ricreativo e medico. Puoi fumarla in casa e in luoghi pubblici designati, ma non vicino a scuole, ospedali o aree riservate ai bambini;
  2. Olanda: il consumo di cannabis è tollerato nei “coffeeshop” autorizzati, ma non è legale fumare in pubblico al di fuori di questi luoghi;
  3. Stati Uniti: in molti stati come California, Colorado, Oregon e Washington, la cannabis è legale per uso ricreativo e può essere fumata in casa o in aree designate. Tuttavia, è vietato in luoghi pubblici e in spazi federali;
  4. Uruguay: la cannabis è legale per i residenti maggiorenni e può essere fumata in casa e in luoghi privati. Fumarla in pubblico è generalmente tollerato ma regolamentato;
  5. Spagna: la cannabis è legale per uso personale in casa e nei “cannabis club” privati. Fumarla in pubblico è illegale;
  6. Malta: la cannabis è legale per uso personale in casa, e nei “cannabis social clubs”, ma non può essere fumata in pubblico.

Dove è illegale fumare?

Fumare cannabis è illegale in molti paesi e regioni del mondo. Ecco alcuni luoghi dove è rigorosamente vietato fumare cannabis:

  • Cina, Giappone, Corea del Sud: il possesso o il consumo possono portare a pene severe, incluse lunghe pene detentive;
  • Singapore: ha alcune delle leggi più dure al mondo contro la droga, con pene severe per possesso e consumo, compresa la pena di morte per traffico di grandi quantità;
  • Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Iran: le punizioni possono includere lunghe pene detentive, frustate e, in casi estremi, la pena di morte;
  • Egitto: le sanzioni possono essere severe;
  • Nigeria, Kenya, Uganda: il possesso o il consumo possono comportare pene detentive;
  • Marocco: anche se è un grande produttore di hashish, il consumo è illegale e può portare a pene severe;
  • Brasile, Argentina (ad eccezione di alcune regioni): il possesso può portare a pene detentive;
  • Cuba: le pene possono essere severe per il possesso o il consumo;
  • Russia: il possesso di piccole quantità può portare a multe o brevi periodi di detenzione, mentre il traffico è severamente punito;
  • Turchia: le pene per il possesso o il traffico sono molto severe;
  • Indonesia, Filippine: la cannabis è completamente illegale, e il possesso o il traffico possono portare a lunghe pene detentive o alla pena di morte.