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epilessia e cbd

Epilessia e CBD: il cannabidiolo è efficace?

L’epilessia è una condizione neurologica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, caratterizzata da crisi epilettiche ricorrenti che possono variare in intensità e frequenza. Mentre esistono diversi trattamenti farmacologici per gestire l’epilessia, molti pazienti non trovano sollievo con i farmaci tradizionali o sperimentano effetti collaterali significativi. Negli ultimi anni, il CBD, un composto non psicoattivo presente nella pianta di cannabis light, ha guadagnato attenzione come potenziale trattamento per l’epilessia. Ma qual è la correlazione tra epilessia e CBD? Il cannabidiolo è davvero in grado di ridurre le crisi epilettiche e migliorare la qualità della vita dei pazienti?

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Che cos’è l’epilessia?

L’epilessia è una condizione neurologica cronica caratterizzata dalla ripetizione di crisi epilettiche dovute all’iperattività di alcune cellule nervose cerebrali (i neuroni). Questi attacchi sono caratterizzati principalmente da brevi episodi di perdita di conoscenza e da alterazioni sensitive, psichiche o motorie. Le alterazioni possono essere accompagnate da spasmi o da contrazioni della muscolatura scheletrica di tipo convulsivo.

Esistono diverse forme di crisi, classificate dai medici come generalizzate, focali o idiopatiche. La loro durata va da qualche secondo a qualche minuto. L’epilessia può colpire persone di qualsiasi età.

Cause dell’epilessia

Meno dell’1% della popolazione va incontro ad attacchi di epilessia durante l’arco della vita, mentre gli episodi isolati, privi di significato patologico, arrivano ad interessare il 5% circa della popolazione.

Nella maggior parte dei casi, l’epilessia è causata da una sofferenza organica del cervello, ad eccezione di una percentuale di casi idiopatici, che può guarire spontaneamente durante l’età dello sviluppo.

I fattori scatenanti possono differire a seconda dell’età del paziente.

I più comuni per quanto riguarda bambini e neonati sono:

  •  Malformazioni cerebrali alla nascita
  •  Malattie congenite
  •  Utilizzo di droghe da parte della madre
  •  Febbre
  •  Trauma cranico
  •  Infezioni
  •  Emorragie endocraniche
  •  Mancanza di ossigeno durante il parto
  •  Alterazioni indotte da malattie infettive (come morbillo, varicella, rosolia)

Alcune delle cause più comuni per gli adulti, invece, possono essere:

  •  Malattia di Alzheimer
  •  Lesioni craniche
  •  Ictus
  •  Traumi
  •  Tumori

Sintomi dell’epilessia

Solitamente le crisi si manifestano senza preavviso e normalmente chi soffre di epilessia sperimenta ogni volta lo stesso genere di attacco.

Questi possono variare in base alla parte del cervello che risulta coinvolta e all’età.

I sintomi più comuni sono:

  • Cambiamenti nelle sensazioni (ondate di caldo o di freddo)
  • Comportamenti anomali
  • Tachicardia
  • Perdita di coscienza
  • Perdita di consapevolezza
  • Movimenti involontari di braccia e gambe
  • Confusione temporanea
  • Atonia muscolare

Le convulsioni vengono classificate in due gruppi: convulsioni generalizzate, che interessano
entrambi i lati del cervello, e convulsioni focali (o parziali), che interessano un’unica area cerebrale.

Epilessia e CBD: come può aiutare il cannabidiolo?

La maggior parte delle crisi epilettiche vengono controllate per mezzo di anticonvulsivanti.

La scelta specifica dei farmaci avviene a seconda dell’età, della salute generale del paziente e dalla sua anamnesi.

Questi farmaci possono ridurre la frequenza degli attacchi, ma non curano la malattia.

Il loro utilizzo prolungato può causare a sua volta importanti effetti collaterali come :

  • Capogiri
  • Affaticamento
  • Nausea
  • Vomito
  • Eruzioni cutanee
  • Depressione
  • Inappetenza

Alcuni studi hanno rivelato che il CBD potrebbe essere utile per controllare l’epilessia, in quanto può agire come anticonvulsivante e avere effetti antipsicotici.

Uno di questi studi è stato condotto dal Dr. Anup Patel, del Nationwide Children’s Hospital e dell’Ohio State University College of Medicine di Columbus, che ha testando il cannabidiolo in 225 pazienti di età media 16 anni affetti dalla sindrome di Lennox-Gastaut. Ai pazienti è stata somministrata ogni giorno una dose maggiore o minore di CBD, oppure un placebo inattivo. Coloro che avevano assunto la dose maggiore di cannabidiolo hanno sperimentato una riduzione delle crisi astatiche generalizzate del 42%. Inoltre, il 40% dei pazienti ha constatato una diminuzione di oltre il 50% del numero degli attacchi. Gli effetti collaterali più riscontrati sono stati sonnolenza e diminuzione dell’appetito.

Epilessia e CBD: conclusioni

Anche se è necessario condurre ulteriori ricerche per studiare l’efficacia del CBD, i medici stanno iniziando a riconoscere i risultati positivi del cannabidiolo.

Vi ricordiamo che l’articolo è a solo scopo informativo, non va considerato come un suggerimento terapeutico e i prodotti non vanno intesi come medicinali o sostituti di essi. Per ulteriori conferme circa le proprietà del CBD ed i suoi utilizzi dobbiamo attendere nuovi studi scientifici.

 

Domande frequenti su epilessia e CBD

Cosa deve evitare chi soffre di epilessia?

Chi soffre di epilessia dovrebbe evitare fattori scatenanti come la privazione del sonno, che aumenta il rischio di crisi. Il consumo eccessivo di alcol e droghe può interferire con i farmaci antiepilettici e scatenare convulsioni. Anche luci intermittenti o sfarfallii, come quelli dei videogiochi, possono scatenare crisi nelle persone con epilessia fotosensibile. Lo stress eccessivo, il saltare i farmaci e i cambiamenti bruschi di temperatura sono altri fattori da evitare. Infine, le attività pericolose, come il nuoto senza supervisione, dovrebbero essere gestite con cautela.

Chi non può prendere il CBD?

Il CBD è generalmente sicuro per la maggior parte delle persone, ma ci sono alcune categorie che dovrebbero evitarlo o utilizzarlo con cautela:

  1. Donne in gravidanza o allattamento: gli studi sull’uso del CBD durante la gravidanza e l’allattamento sono limitati, quindi si consiglia di evitarlo in questi periodi;
  2. Persone che assumono farmaci: il CBD può interagire con alcuni farmaci, in particolare quelli metabolizzati dal fegato attraverso gli enzimi CYP3A4 e CYP2C19. Farmaci come anticoagulanti, anticonvulsivanti e antidepressivi possono essere influenzati dal CBD;
  3. Persone con problemi epatici: il CBD è metabolizzato nel fegato e potrebbe influenzarne la funzionalità. Chi ha problemi epatici dovrebbe monitorare attentamente i livelli degli enzimi del fegato e usare il CBD sotto controllo medico;
  4. Pressione bassa: il CBD può abbassare la pressione sanguigna, quindi chi soffre di ipotensione o assume farmaci per la pressione alta dovrebbe prestare attenzione poiché potrebbe provocare capogiri o vertigini;
  5. Allergie: sebbene raro, alcune persone possono essere allergiche al CBD o agli ingredienti contenuti nei prodotti a base di CBD.

In ogni caso, è sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare ad assumere CBD, specialmente se si soffre di condizioni di salute preesistenti o si stanno prendendo altri farmaci.