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flavonoidi

Flavonoidi: cosa sono e quali sono i loro benefici?

Tabella dei Contenuti

Fino ad oggi sono stati identificati più di 480 composti attivi nella cannabis. Queste sostanze comprendono per la maggior parte cannabinoidi, terpeni (come il limonene e il mircene) e flavonoidi. Quest’ultimi si trovano anche nella frutta, nella verdura e in molte specie vegetali. I loro compiti principali sono dare colore ai fiori per attirare gli insetti per l’impollinazione, filtrare i raggi UV, fissare l’azoto, prevenire parassiti e funghi. Nel caso della cannabis, essi contribuiscono a dare il gusto e la fragranza di ogni varietà. Sono principalmente presenti nei fiori, tuttavia si possono trovare anche nelle foglie e negli steli. I 23 flavonoidi unici della cannabis sono denominati cannaflavine.

Di seguito vi spiegheremo nel dettaglio di che cosa si tratta e quali sono i loro benefici per il benessere del corpo.

Flavonoidi: cosa sono

Nel regno vegetale, i metaboliti secondari non sono direttamente essenziali per la crescita e lo sviluppo delle piante, ma svolgono un ruolo fondamentale nella loro difesa e in alcuni processi biologici, come la riproduzione.

I flavonoidi fanno parte della famiglia dei fitonutrienti, composti chimici di origine vegetale. Sono presenti in molte varietà di frutta e verdura e sono i principali responsabili della loro colorazione vivace. Grazie a questa caratteristica, i fiori riescono ad attrarre naturalmente gli impollinatori, come le api.

Attualmente sono stati identificati oltre 6.000 tipi di flavonoidi, suddivisi in 12 categorie. Tra i più rilevanti per l’alimentazione umana troviamo:

  • Antocianidine
  • Flavan-3-oli
  • Flavonoli
  • Flavoni
  • Flavanoni
  • Isoflavoni

Il termine flavonoide deriva dal latino flavus, che significa giallo o dorato, proprio per il loro ruolo nella colorazione delle piante. La prima descrizione di queste sostanze risale al 1664, quando il fisico e chimico inglese Robert Boyle studiò gli effetti della pigmentazione nei fiori. Successivamente, nel XX secolo, il premio Nobel per la medicina Albert Szent-Györgyi isolò per la prima volta un flavonoide, chiamato citrina, dalla scorza del limone.

La produzione e la quantità di flavonoidi nelle piante variano in base a diversi fattori, come il tipo di pianta, la qualità del suolo, la temperatura e l’esposizione alla luce solare.

Il ruolo dei flavonoidi nella cannabis

I flavonoidi sono presenti in diverse parti della pianta di cannabis, tra cui rami, foglie e fiori, mentre sono assenti nei semi e nelle radici. Rappresentano fino al 2,5% del peso secco della pianta.

La clorofilla è responsabile del colore verde della cannabis, ma tutti gli altri pigmenti derivano dai flavonoidi. Questi composti, simili ai terpeni, contribuiscono al profilo aromatico e gustativo della pianta.

Oltre all’aspetto estetico, i flavonoidi svolgono funzioni essenziali per la sopravvivenza della cannabis:

  • Proteggono dai raggi UV
  • Difendono la pianta da funghi e parassiti
  • Favoriscono l’assorbimento dell’azoto
  • Regolano il ciclo cellulare

Proprietà benefiche

Ad oggi la ricerca scientifica ha identificato numerosi effetti benefici dei flavonoidi per la salute dell’uomo. Oltre ad avere una potente azione antiossidante e antinfiammatoria, infatti, presentano anche proprietà utili alla prevenzione e al trattamento di alcuni stati patologici. Già nelle antiche medicine cinese e ayurvedica, i polifenoli venivano comunemente usati per favorire la protezione della pelle, le funzioni cerebrali, il normale livello di zuccheri nel sangue ed una corretta pressione sanguigna.

Oggi gli studi indicano che i flavonoidi possono essere benefici anche per:

  • Longevità
  • Controllo del peso
  • Malattie cardiovascolari
  • Diabete
  • Cancro
  • Neurodegenerazione

Flavonoidi e infiammazioni croniche

L’infiammazione è la prima risposta del corpo ad infezioni, irritazioni e altre lesioni, che si innesca per neutralizzare gli agenti patogeni e per riparare i tessuti danneggiati. Tuttavia, quando si parla di patologie autoimmuni, come nel caso di morbo di Crohn, artrite reumatoide o asma allergico, l’organismo non è più in grado di controllare l’infiammazione, che diventa quindi cronica. Ciò può causare serie ripercussioni sulla vita dell’individuo colpito.

I trattamenti antinfiammatori disponibili spesso hanno numerosi effetti collaterali che possono essere anche gravi. Per questo motivo la ricerca di approcci alternativi, soprattutto con sostanze naturali, è sempre più diffusa.

Negli ultimi anni i flavonoidi sono stati al centro di diversi studi e i dati emersi sono risultati promettenti. Il meccanismo d’azione antinfiammatorio più studiato dei flavonoidi, è simile a quello dei comuni farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’aspirina e il ketoprofene. Esso consiste nella modulazione dell’attività degli enzimi ciclo-ossigenasi (COX-1 e COX-2) e lipo-ossigenasi. Questi enzimi hanno la funzione di formare una serie di sostanze, definite prostanoidi. Una minore produzione di prostanoidi permette una riduzione dell’infiammazione.

Flavonoidi come anti-ossidanti

Per mantenere l’omeostasi dell’organismo, è importante che ci sia un equilibrio tra la produzione di radicali liberi e i livelli di sostanze di difesa antiossidanti. Soprattutto con l’avanzare dell’età, si manifesta una significativa riduzione delle capacità antiossidanti di difesa dell’organismo. Lo squilibrio che si crea a favore dei radicali liberi può portare anche ad un aumento di probabilità di disturbi cardiovascolari.

Secondo le ricerche, i flavonoidi possono essere di aiuto grazie alle loro proprietà antiossidanti e radical scavenger (neutralizzatori di radicali liberi). Infatti, grazie alla loro particolare struttura chimica, queste sostanze sono in grado di chelare i radicali liberi, riducendo il danno ossidativo cellulare. L’azione antiradicalica sembra, inoltre, coadiuvare l’azione antinfiammatoria dei flavonoidi.

Quali sono i principali flavonoidi della cannabis

I principali flavonoidi presenti nella cannabis sono:

  • Quercetina: conosciuta per la sua potente azione antiossidante, aiuta a contrastare lo stress ossidativo e può rallentare la crescita di alcune cellule cancerogene. Inoltre, possiede proprietà antinfiammatorie che contribuiscono a ridurre i processi infiammatori nel corpo;
  • Campferolo: flavonoide con effetti antivirali, antiossidanti e anticancerogeni. Studi suggeriscono che il consumo regolare di campferolo attraverso l’alimentazione possa contribuire alla prevenzione di alcune malattie cardiovascolari. È anche noto per il suo potenziale antidepressivo naturale;
  • Vitexina: principio attivo presente in numerosi rimedi della medicina tradizionale cinese. È stato dimostrato che possiede proprietà antiossidanti, antitumorali, antinfiammatorie, analgesiche e neuroprotettive. Inoltre, potrebbe avere un ruolo benefico per chi soffre di asma;
  • Apigenina: dotata di proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e ansiolitiche. Diversi studi indicano che può contribuire a rallentare la crescita di determinate cellule tumorali, rendendola un composto di interesse per la ricerca oncologica;
  • Luteolina: flavonoide che si ritiene essere il precursore biochimico delle canflavine. È noto per le sue proprietà antiossidanti e per il suo potenziale ruolo nel supporto del sistema immunitario;
  • Canflavine: le canflavine A, B e C sono flavonoidi unici della pianta di cannabis. Tra questi, le canflavine A e B hanno mostrato un effetto antinfiammatorio particolarmente potente, fino a 30 volte superiore all’aspirina, rendendole di grande interesse per la ricerca in ambito medico.

Conclusioni

I flavonoidi si possono assumere facilmente sotto forma di integratori. Tuttavia molti flavonoidi sono concentrati nella buccia di frutta e verdura e tendono ad essere eliminati da gran parte dei procedimenti di cottura. Pertanto, per beneficiare al meglio delle proprietà di queste sostanze, è consigliato assumere frutta e verdura crude.

Ci auguriamo che, con la diffusione della legalizzazione dell’erba light, aumentino anche le ricerche sui flavonoidi della cannabis legale, così da avere risposte più precise.

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Domande frequenti sui flavonoidi

Dove si trovano i flavonoidi?

I flavonoidi si trovano in molti alimenti, tra i quali:

  1. Frutta: agrumi, frutti di bosco, mele, pere, uva;
  2. Verdure: peperoni, cipolle, spinaci, cavolo, broccoli;
  3. Bevande: tè verde/nero, vino rosso, succo di agrumi;
  4. Legumi: fagioli, soia;
  5. Cioccolato fondente (con alto contenuto di cacao);
  6. Erbe e spezie: prezzemolo, timo.

Questi alimenti sono ottime fonti di flavonoidi, che offrono benefici antiossidanti, antinfiammatori e cardiovascolari.

Quando assumere i flavonoidi?

I flavonoidi possono essere assunti quotidianamente attraverso una dieta ricca di frutta, verdura e altri alimenti che li contengono. Non esiste un momento specifico ideale per assumerli, tuttavia è consigliabile includerli nei pasti regolari per massimizzare i benefici per la salute. Ecco alcuni suggerimenti:

  • Durante i pasti principali: consumare frutta e verdura ricche di flavonoidi durante i pasti aiuta a ottenere benefici antiossidanti e antinfiammatori regolari;
  • In momenti di maggiore stress o affaticamento: gli alimenti ricchi di flavonoidi possono aiutare a combattere i danni da radicali liberi durante periodi di stress;
  • Come spuntini salutari: frutti di bosco o un pezzo di cioccolato fondente possono essere ottimi spuntini ricchi di flavonoidi.