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legno di canapa

Legno di canapa: l’innovazione green

La versatilità della canapa è indubbiamente una delle sue caratteristiche più apprezzate. Da diversi anni, viene impiegata in numerosi settori, dalla produzione tessile a quella alimentare, dal campo farmaceutico all’edilizia. Oltre a rappresentare una risorsa preziosa per contrastare l’inquinamento atmosferico e per la bonifica del suolo, la canapa è diventata anche uno strumento per combattere la deforestazione. Da questa pianta, infatti, è possibile ottenere un materiale adatto per la realizzazione di mobili, pavimenti e altro ancora: il legno di canapa.

Origini del legno di canapa

Le fibre di canapa sono state oggetto di numerosi esperimenti in tutto il mondo per valutarne le potenziali applicazioni. Tuttavia, quando si parla di legno di canapa, è impossibile non menzionare Greg Wilson, il creatore di HempWood, un materiale legnoso speciale ottenuto esclusivamente dalla canapa. Greg Wilson, che precedentemente lavorava in Cina con il bambù, un altro materiale vegetale versatile ma meno resistente, decise di sfruttare la sua esperienza per trasformare il bambù in un prodotto più durevole.

Tornato negli Stati Uniti, Wilson aprì un negozio nel Kentucky, approfittando della sua conoscenza delle fibre di canapa. Dopo circa dieci anni di ricerca, decise di avviare la produzione di legno di canapa, successivamente brevettato con il nome di HempWood. Questo legno è composto da fibre di canapa pressate e unite da una colla a base di soia, conferendogli una notevole resistenza e molte altre caratteristiche positive.

Vantaggi del legno di canapa

  • Maggiore disponibilità: la canapa ha un ciclo di crescita di circa 6 mesi, permettendo una raccolta più rapida e un accumulo di maggiori quantità di materia prima.
  • Vantaggio economico: grazie alla sua maggiore disponibilità, il legno di canapa rappresenta un’alternativa economica al legno tradizionale. Le fibre di canapa hanno un prezzo notevolmente inferiore rispetto al legno, poiché le piante di canapa hanno tempi di crescita molto più brevi rispetto agli alberi tradizionali, che richiedono decenni per raggiungere la maturità.
  • Maggiore resistenza: il legno di canapa presenta una resistenza simile al legno di quercia, ma con il 20% in più di resistenza sia alle condizioni atmosferiche sia all’usura. Se il legno di canapa sostituisse il legno di quercia, uno dei tipi di legno più richiesti, si potrebbero preservare migliaia di alberi di quercia in tutto il mondo.
  • Versatilità: le fibre di canapa sono isolanti, resistenti e durevoli, rendendo il legno di canapa adatto alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti. È possibile utilizzarlo per costruire mobili, strumenti musicali, controsoffitti, pavimenti e altro ancora.
  • Combatte la deforestazione: l’utilizzo regolare delle fibre di canapa per la produzione del legno potrebbe contribuire significativamente alla lotta contro la deforestazione. Poiché la produzione del legno di canapa richiede le fibre della pianta, che potrebbero essere state già utilizzate per l’estrazione di cannabinoidi o per la produzione di olio, si potrebbe ridurre la necessità di abbattere alberi per ottenere legno.

Coltivazione della canapa

La coltivazione della canapa è relativamente semplice e in Italia è legale, a condizione che vengano seminate varietà di canapa industriale con basso contenuto di THC. Per ottenere il legno di canapa, si utilizza la pianta di cannabis sativa, la più indicata per la produzione di fibre.

Le regioni caratterizzate da clima temperato/umido sono ottimali per la coltivazione della canapa. La pianta richiede terreni morbidi, profondi, permeabili e fertili. Durante la fase iniziale di crescita, temperature eccessivamente alte possono causare una fioritura anticipata, danneggiando sia la qualità che la quantità del raccolto. È importante seminare su terreni profondi di almeno 70 cm e ben drenati, evitando il ristagno idrico che potrebbe essere letale per le radici della pianta.

La canapa, inoltre, non richiede un’eccessiva irrigazione. Una volta sviluppata, la pianta è in grado di resistere bene alla siccità. Nelle regioni meridionali italiane è consigliabile l’uso di sistemi di irrigazione per garantire il fabbisogno idrico, mentre al centro e al nord del paese è possibile evitare l’irrigazione artificiale. La semina della canapa in Italia avviene generalmente in primavera, preferibilmente entro il mese di marzo.

Conclusioni

L’impiego della canapa in tutte le sue forme può apportare notevoli benefici sia per l’uomo che per l’ambiente. Perché non sfruttare appieno questa opportunità?

Siamo certi che in futuro il legno di canapa si diffonderà su scala globale, trovando impiego nell’industria del legno e nell’edilizia.

Se sei interessato al mondo della canapa, ti aspettiamo nel nostro canapa shop per scoprire tutti i nostri prodotti!

 

Domande frequenti sul legno di canapa

Quanto costano i pannelli di canapa?

I pannelli di canapa per l’isolamento termico e acustico variano notevolmente in prezzo, a seconda della densità, dello spessore e del produttore. In media, i costi partono da circa 9-12 euro al metro quadrato per pannelli di spessore inferiore, come quelli da 40 mm, con densità standard intorno ai 40 kg/m³. Per pannelli di maggiore spessore e densità (ad esempio 60 mm e 80 kg/m³), il prezzo può salire fino a 24 euro al metro quadrato.

Questi pannelli sono una scelta ecologica, durevole e altamente performante in termini di isolamento, spesso preferita in progetti di bioedilizia per la loro capacità di migliorare il comfort termico e acustico degli edifici.

Quanto costa il cappotto in canapa?

Il costo di un cappotto termico in fibra di canapa varia in base a diversi fattori, come lo spessore dei pannelli, la densità, e le spese di installazione. In media, i pannelli di canapa per cappotti termici hanno un costo che può partire dai 25 ai 45 euro al metro quadro per spessori standard di circa 8-10 cm​.

Per un progetto completo di isolamento, che include materiali, manodopera e ponteggi, l’investimento totale può salire a 100-150 euro al metro quadro, soprattutto se si considera un sistema di posa su edifici esistenti o su superfici esterne​.

Questi costi possono essere ridotti sfruttando agevolazioni fiscali come l’Ecobonus o il Superbonus, che permettono di detrarre una parte significativa delle spese per lavori di miglioramento dell’efficienza energetica.

Dove viene coltivata la canapa in Italia?

In Italia, la coltivazione della canapa è concentrata principalmente in alcune regioni chiave, tra cui l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Lombardia, e la Toscana, dove viene impiegata per la produzione di fibra tessile, semi oleosi e prodotti per la bioedilizia. Nelle zone di Ferrara e Carmagnola (Torino), c’è una lunga tradizione di coltivazione e lavorazione della canapa, particolarmente apprezzata per la qualità delle sue fibre tessili.

Negli ultimi anni, anche altre regioni come le Marche e la Puglia hanno visto un aumento della coltivazione della canapa, in parte per usi industriali, come la produzione di bioplastiche e materiali da costruzione sostenibili, ma anche per utilizzi farmaceutici e terapeutici, specie nella produzione di cannabis light. In Puglia, in particolare, a Cerignola, si trova uno dei principali impianti di trasformazione per la canapa industriale, che copre diverse aree limitrofe e permette la lavorazione su larga scala​.

Questa coltivazione multifunzionale ha visto una ripresa grazie all’interesse per la sostenibilità ambientale e le sue numerose applicazioni, dalle costruzioni ai settori tessili e farmaceutici.

Che terreno vuole la canapa?

La canapa è nota per la sua versatilità e può crescere in una vasta gamma di terreni. Tuttavia, preferisce terreni ben drenati e ricchi di sostanze nutrienti. Ecco alcune caratteristiche del terreno che sono vantaggiose per la coltivazione della canapa:

  1. Ben drenato: il terreno dovrebbe avere una buona capacità di drenaggio per evitare ristagni d’acqua, che potrebbero portare a malattie delle radici e marciume;
  2. Ricco di sostanze nutrienti: la canapa cresce meglio in terreni ricchi di sostanze nutrienti, inclusi azoto, fosforo e potassio. L’aggiunta di compost organico o letame può migliorare la fertilità del terreno;
  3. pH terreno cannabis neutro o leggermente acido: il pH ottimale del terreno per la canapa è compreso tra 6 e 7. Se il terreno è troppo acido, potrebbe essere necessario correggerlo con l’aggiunta di calcare;
  4. Basso livello di sali solubili: la canapa è sensibile all’eccesso di sali solubili nel terreno, quindi è preferibile evitare terreni troppo salini;
  5. Esposizione al sole: la canapa ha bisogno di molta luce solare per crescere vigorosamente, quindi è meglio scegliere un’area con esposizione diretta al sole per gran parte della giornata.