Di sicuro la pianta di canapa legale è una tra le piante più belle e affascinanti che esistano. Utilizzata dall’uomo sin dai tempi antichi, veniva utilizzata come fonte di fibra, per la preparazione di pietanze, olio di canapa, prodotti medicinali e anche per la pratica di rituali sacri. Proprio per questo motivo, c’è sempre stato un forte interesse per la sua natura, per le sue caratteristiche e per le sue proprietà. I coltivatori e tutti gli appassionati spesso si perdono nell’osservare la pianta. Le infiorescenze attirano gran parte dell’attenzione, tuttavia ogni parte di questa complessa specie ha una funzione vitale ed interessante da scoprire.
In questo articolo vi parleremo dell’anatomia della pianta di canapa legale, andando ad analizzare tutte le sue parti e le loro funzioni.
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Pianta canapa legale: l’anatomia
La cannabis ha un’anatomia diversa a seconda del sesso della pianta, che può essere femmina, maschio o ermafrodita. Le piante femminili producono i grandi fiori ricchi di resina, mentre i maschi producono piccole sacche di polline vicino alla base delle foglie. Le piante maschili impollinano le femmine per avviare la produzione di semi, tuttavia i fiori nascono da piante femminili senza semi, chiamate sinsemilla, che permettono di produrre grandi cime ricche di cannabinoidi. Le rare piante ermafrodite contengono sia organi sessuali femminili sia maschili, che permettono alla pianta di impollinarsi durante la fioritura (auto-impollinazione).
La pianta di canapa legale è composta da diverse strutture, molte delle quali si trovano su qualsiasi specie di fioritura ordinaria. La cannabis cresce su steli lunghi e fini, con le sue grandi foglie a ventaglio che si estendono a partire dai nodi.
Radici
Le radici si sviluppano al di sotto della superficie del terreno e svolgono molteplici funzioni, tra cui fornire resistenza e assorbire i nutrienti necessari per la sopravvivenza e lo sviluppo della pianta. Il sistema radicale è costituito da una radice primaria, dalla quale emergono numerose radici secondarie, fino a costituire una massa fibrosa. Le radici appartengono al sistema vascolare della pianta che, attraverso lo xilema (tessuto vegetale conduttore di linfa), distribuisce l’acqua e i minerali al resto della pianta. Le radici, inoltre, svolgono anche l’importante funzione di ancorare la pianta di canapa legale al substrato, indispensabile quando si coltiva all’aperto.
Fusto primario e diramazioni
Il fusto principale emerge dalle radici, permettendo alla pianta di crescere in verticale. Il fusto è il canale vascolare primario e ha la funzione di portare acqua e minerali dalle radici al resto della pianta. Da esso, più in particolare da punti chiamati nodi, nascono le diramazioni secondarie. La diramazione nella pianta di canapa legale avviene a coppie: da ogni nodo nascono due rami, su entrambi i lati del fusto. La distanza tra i rami viene chiamata spazio internodale. In genere, le varietà a dominanza sativa hanno uno spazio internodale più ampio rispetto alle varietà a dominanza indica.
Cotiledoni
Si tratta di piccole foglie che rappresentano il primo segnale di crescita delle piante di cannabis, dopo la germinazione. Normalmente spuntano dal terreno come una coppia di foglioline, tuttavia a volte ne emergono tre. I cotiledoni sono i primi ad attivarsi per avviare la fotosintesi e guidano le fasi iniziali di crescita delle giovani piante. La prima serie di foglie vere emergerà successivamente dal centro dei cotiledoni. Man mano che la pianta di canapa legale crescerà, i cotiledoni diventeranno gialli, per poi cadere sul terreno sottostante.
Gambo
Il gambo della cannabis funge da supporto fuori dal substrato ed ospita i nodi ed i rami. Esso consente alle piante di cannabis di crescere verticalmente, mentre i rami si estendono lateralmente. Il gambo conferisce struttura e forma alla pianta e offre supporto ai rami, da cui poi si sviluppano le foglie, consentendo loro di svolgere la fotosintesi. Il gambo, inoltre, contiene lo xilema, un tessuto in cui scorre l’acqua che partendo dalle radici viene distribuita a tutta la pianta. Si tratta di una struttura solida e robusta. Alcune delle varietà sativa più grandi possono sviluppare un gambo piuttosto lungo e rigido, più simile al legno che al tessuto tenero di una pianta.
Calici
Le cime di cannabis sono costituite da molte parti di piccole dimensioni, inclusi i calici. Queste strutture a forma di lacrima servono a proteggere gli organi riproduttivi dei fiori femminili. Essi si formano all’altezza dei nodi e si ingrossano man mano che il fiore inizia a maturare. Compaiono pochi giorni prima dell’inizio della fase di fioritura, quasi come pre-fiori.
Foglie a ventaglio
Le foglie a ventaglio aiutano le piante a produrre quanta più energia possibile e, allo stesso tempo, permettono loro di respirare. Si tratta della tipologia di foglia più grande tra quelle presenti in una pianta di cannabis e sono piuttosto facili da riconoscere. Possiedono piccole aperture note come stomi, che contribuiscono alla traspirazione e all’assimilazione di CO₂. Le foglie a ventaglio crescono lungo tutti i rami che fuoriescono dal gambo principale e differiscono a seconda della morfologia di una particolare varietà.
La pianta di canapa legale a predominanza sativa tende ad avere foglie a ventaglio con nove dita sottili. Le foglie delle indica, invece, presentano normalmente sette dita molto più larghe. Le piante ruderalis presentano foglie a ventaglio piccole con solo cinque dita, due delle quali sono molto più piccole.
Foglie resinose
Le foglioline resinose sono piccole foglie appuntite, simili ad una punta di lancia, che circondano le infiorescenze di cannabis. Sebbene siano piccole, sono di fondamentale importanza tanto quanto quelle più grandi. Anche le foglioline resinose, infatti, effettuano la fotosintesi. Esse crescono attorno alle cime mature e fungono da sito di produzione localizzata di resina. Alcune varietà presentano pochissime foglioline resinose, mentre altre sviluppano cime prevalentemente composte da queste strutture.
Pistilli e stimmi
I pistilli sono l’apparato sessuale dei fiori di canapa femminili, composti da un singolo ovulo da cui sporgono due stimmi. Questi ultimi sono strutture simili a peletti che sporgono dal calice, completamente esposti all’aria. Hanno un colore che varia dal bianco della base al giallo delle estremità e servono a raccogliere il polline dai maschi. L’osservazione dei pistilli è molto utile per capire il livello di maturazione delle infiorescenze: quando il colore dei pistilli diventa arancione, marrone intenso o rosso, infatti, è giunto il momento della raccolta.
Tricomi
I tricomi hanno l’aspetto di peli cristallini e sono ricchi di terpeni e principi attivi, quali il THC, il CBD e gli altri cannabinoidi. La resina che secernono serve a proteggere la pianta da parassiti e predatori. All’inizio sono piccoli e chiari, successivamente crescono in lunghezza, diventando prima nebulosi e poi ambrati. Si tratta di una parte importantissima dei fiori di canapa: sono proprio i tricomi, infatti, quelle che producono tutti i preziosi fitochimici della cannabis e le sue caratteristiche organolettiche.
I tricomi sono diffusi su tutta la pianta di cannabis, ma la loro concentrazione è particolarmente elevata sulle cime. Il livello dei tricomi può essere stimolato con diverse tecniche: attraverso la selezione genetica, curando la qualità del suolo, evitando ogni tipo di stress alle piante e regolando l’illuminazione. In questo modo, si può ottenere una marijuana particolarmente ricca di tricomi, ovvero di elevata qualità e molto potente, sia dal punto di vista organolettico che degli effetti.
Piante di canapa legale: in conclusione
Siamo certi che dopo aver letto questo articolo guarderete le vostre cime o le vostre piante con molta più attenzione e curiosità. Il fascino della pianta di canapa legale è unico!
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Domande frequenti sulla pianta di canapa legale
Quante piante di canapa legale si possono tenere in casa?
In Italia, la normativa sulla coltivazione della canapa legale è regolata principalmente dalla Legge 242 del 2016, che permette la coltivazione della canapa industriale (contenuto di THC inferiore allo 0,2%) per scopi specifici, come la produzione di fibra, semi o biomassa. Tuttavia, non è consentito tenere piante di canapa legale in casa per uso personale, nemmeno con THC inferiore allo 0,2%. La coltivazione è regolamentata solo per scopi industriali o agricoli.
Quale tipo di canapa si può coltivare?
Cosa si può fare con una pianta di canapa?
Una pianta di canapa può essere utilizzata in molti modi grazie alla sua versatilità. Ecco alcune delle principali applicazioni:
- Fibra tessile: la canapa è utilizzata per produrre tessuti resistenti e sostenibili, come abbigliamento, scarpe e accessori;
- Bioedilizia: con la canapa si possono produrre materiali per l’edilizia, come mattoni ecologici, isolanti e intonaci;
- Prodotti alimentari: dai semi di canapa si ottengono alimenti nutrienti come l’olio di canapa, farine e semi decorticati;
- Prodotti cosmetici: l’olio di canapa è utilizzato in creme, lozioni e prodotti per la pelle;
- Carta e bioplastica: la canapa può essere impiegata per produrre carta sostenibile e alternative ecologiche alla plastica;
- Integratori e medicinali: il CBD estratto dalla pianta di canapa è utilizzato in integratori e prodotti per la salute.
📖 Fonti Scientifiche e Bibliografia