Siamo abituati a sentir parlare della cannabis come la pianta psicotropa per eccellenza, dibattuta da decenni. Ma forse non tutti di voi sanno che non è affatto l’unica pianta allucinogena presente in natura. Infatti ci sono moltissime altre piante psicotrope (o prodotti ricavati da esse), che provocano cioè alterazioni sul sistema nervoso centrale, influenzando i processi psichici. Per millenni i popoli hanno utilizzato queste piante con diversi scopi, tra cui quelli religiosi. Essi le mangiavano fresche, secche, schiacciavano le foglie per ottenere un succo da bere oppure le fumavano o le inalavano, proprio come si fa oggi con la cannabis. Il metodo di assunzione dipendeva principalmente dalla parte della pianta utilizzata, dai suoi principi attivi e dalle usanze culturali.
In questo articolo vi parleremo delle piante psicotrope più diffuse al mondo. Continuate a leggere per saperne di più!
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Piante psicotrope: Belladonna
La belladonna appartiene alla famiglia delle Solanacee. Il nome scientifico “Atropa belladonna” deriva dai suoi effetti letali e dal suo utilizzo in ambito cosmetico. Atropa, infatti, è il nome di un personaggio mitologico che spezza il filo della vita. Questo ricorda che l’ingestione delle bacche di questa pianta provoca la morte. Nel Rinascimento, questa pianta veniva usata per fini cosmetici, in particolar modo per dare lucentezza al volto e agli occhi.
Caratteristiche
I frutti, bacche nere lucide, sono di piccole dimensioni e sono contornate dal calice che, durante la maturazione, si apre a stella. Le bacche sono assolutamente velenose per l’uomo e l’ingestione può provocare una diminuzione della sensibilità, delirio, sete, vomito e, nei casi più gravi, convulsioni e morte. La belladonna presenta un fusto robusto e ramificato, tra i 70 e i 150 cm di altezza e cresce nelle zone montane, fino ai 1400 m. Le foglie, come il fusto, sono ricoperte di peli ghiandolari, responsabili dello sgradevole odore della pianta. Questa fiorisce in estate e l’impollinazione è “entomogama”, cioè avviene tramite gli insetti.
La si può trovare in Europa centrale, Africa settentrionale e Asia occidentale fino al Pakistan. In Italia la si può incontrare raramente nei boschi delle Alpi e degli Appennini. La belladonna veniva usata dai medici per le sue doti spasmolitiche. L’ingrediente terapeutico principale della pianta è l’atropina e tutt’oggi si utilizza in campo medico come dilatatore di pupille e come miorilassante. Secondo la commissione del Ministero della Salute germanico, l’atropa belladonna è utile contro spasmi e coliche. Secondo la medicina popolare, invece, la pianta può essere usata anche contro asma e dismenorrea.
Tra gli effetti collaterali che possono presentarsi troviamo: bocca secca, diminuzione del sudore, tachicardia, allucinazioni e stati spastici.
Piante psicotrope: Papavero da oppio
Il Papaver somniferum, noto come Papavero da Oppio, appartiene alla famiglia delle Papaveraceae. E’ originario della Turchia, anche se ad oggi è una specie diffusa in tutto il mondo nelle zone a clima temperato. E’ una pianta erbacea, a ciclo annuale che presenta un fusto diritto, poco ramificato e che non supera il metro e mezzo di altezza. Le foglie sono isolate, prive di stipole, divise o laciniate. In Italia cresce sulle coste della Liguria, della Sardegna e della Sicilia. I fiori sono ermafroditi, tuttavia sono privi di nettare, pertanto l’impollinazione avviene tramite gli insetti. I frutti del papavero sono delle capsule con dei semi.
Pare che già i Sumeri 5000 anni fa utilizzassero questa pianta e la chiamassero “pianta della gioia”. Ippocrate, nel IV secolo a.C., la consigliava come rimedio per diverse malattie. In Italia e in Europa iniziò a diffondersi solo nel 146 a.C. Tuttavia, diventò ben presto un uso comune, tanto che, nella seconda metà del Medioevo, l’Inquisizione ne vietò l’uso anche come medicinale. Nel frattempo, in Turchia e in Egitto l’uso di questa pianta divenne sempre più diffuso. Nei paesi asiatici, in particolare in Cina, iniziarono ad usarla verso il 1100 a.C., fino a quando l’imperatore Tsung Chen vietò l’uso del tabacco. Dopo la guerra del 1856 tra Cina ed Inghilterra, il commercio dell’oppio fu addirittura legalizzato. Da allora il consumo non si è mai arrestato e, nonostante le politiche di tutti i paesi del mondo ne vietino l’uso, la produzione ed il commercio illegale, il numero delle persone che utilizzano questa sostanza è in costante crescita.
Caratteristiche
L’oppio provoca una piacevole sensazione di euforia, di benessere, di distacco dalla realtà, una ridotta sensibilità al dolore, all’ansia ed allo stress. Agisce sul sistema nervoso centrale con meccanismi del tutto simili alle endorfine, prodotte naturalmente nel nostro organismo. E’ una sostanza che provoca dipendenza, pertanto una volta svanito l’effetto, si hanno crisi di astinenza che causano irrequietezza, insonnia, tremori e dolori, fino ad arrivare all’apatia, alla perdita di iniziativa ed interessi, allo scarso appetito e al dimagrimento. Una dose elevata può causare un sonno pesante, tuttavia un overdose può provocare la morte.
Piante psicotrope: Amanita muscaria
L’Amanita muscaria (conosciuta anche come Ovulo malefico, Ovolaccio, Cocc fals, fungo dei pazzi) è un fungo che
appartiene alla famiglia dei Basidiomiceti ed alla famiglia delle Amanitaceae. Si pensa che la sua diffusione sia dovuta alla migrazione preistorica di popolazioni indoeuropee verso l’America, dal Kazachistan alle steppe
asiatiche, al nord della Germania e alle isole britanniche, arrivando fino alla Francia e all’Italia.
Secondo alcuni studiosi veniva usata dai Vichinghi prima delle loro scorrerie, per avere più forza ed aggressività. Con il tempo l’uso di questo fungo andò piano piano scomparendo, anche a causa del Cristianesimo, da sempre contrario all’uso di piante allucinogene. Secondo gli esperti, si tratta della pianta psicoattiva più antica usata dall’uomo. Ancora oggi in tutto il territorio della Siberia dove esiste la figura dello sciamano, viene utilizzato sia per le pratiche magiche sia a scopo curativo.
Caratteristiche
Il cappello, color rosso vivo, arancione o giallo, si presenta viscido al tatto ed è ricoperto da delle piccole vescicole di solitamente bianche o tendenti al giallino. Queste sono una sorta di protezione che si forma durante la crescita del fungo. Il cappello è sorretto da un gambo, ingrossato nella parte inferiore, dove si trovano numerose lamelle, che sviluppano l’imenio, la parte fertile del fungo dalla quale si formano le spore.
L’Amanita muscaria ha effetti stimolanti e provoca sudorazione, contrazione delle pupille, diminuzione del battito cardiaco, aumento della peristalsi intestinale, nausea, disorientamento. Non ci sono prove che provochi dipendenza, tuttavia a bassi dosaggi causa una sensazione di ebbrezza, maggiore forza fisica con alterazione della vista, modificando la dimensione reale degli oggetti. Gli studiosi affermano che gli effetti sono molto soggettivi e variano parecchio da persona a persona.
Conclusioni
Conoscevate queste piante psicotrope e le loro caratteristiche? Nelle società primitive gli allucinogeni incidevano molto su tutti gli aspetti della vita: salute, malattia, pace, guerra, viaggi, caccia, agricoltura, ecc. Le piante psicotrope modificano le percezioni e provocano allucinazioni visive, uditive, tattili, olfattive e gustative. Non importa se crediamo che l’assunzione degli allucinogeni sia giusto o meno, la cosa importante è conoscere le piante in tutte le loro sfaccettature. La natura, si sa, è sempre qualcosa di straordinario!
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Domande frequenti sulle piante psicotrope
Quali sono le tre famiglie delle sostanze psicotrope?
Le tre principali famiglie di sostanze psicotrope (o psicoattive) sono:
- Depressori: riducono l’attività del sistema nervoso centrale, causando rilassamento e sonnolenza. Esempi includono alcol, benzodiazepine e oppioidi;
- Stimolanti: aumentano l’attività del sistema nervoso centrale, migliorando l’energia, l’attenzione e la vigilanza. Esempi sono cocaina, anfetamine e nicotina;
- Allucinogeni: alterano la percezione, l’umore e i processi cognitivi, inducendo allucinazioni e distorsioni sensoriali. Alcuni esempi sono LSD, psilocibina e mescalina.
Ogni famiglia agisce in modo diverso sul cervello, influenzando comportamenti e stati mentali.
Cosa si intende per sostanze psicotrope?
Le sostanze psicotrope sono composti chimici che alterano le funzioni del cervello, influenzando umore, percezione, pensiero e comportamento. Possono indurre effetti psicoattivi, come euforia, allucinazioni o rilassamento, e sono spesso utilizzate per scopi ricreativi, medici o religiosi. Esempi comuni includono:
- THC
- LSD
- Cocaina
- Alcol
Queste sostanze possono agire sui neurotrasmettitori del cervello e portare a cambiamenti temporanei o permanenti nelle capacità cognitive e nel comportamento.
Come agiscono le sostanze psicotrope?
Le sostanze psicotrope agiscono sul sistema nervoso centrale modificando il funzionamento dei neurotrasmettitori, che sono i messaggeri chimici del cervello. Questo porta a cambiamenti nell’umore, nella percezione, nel comportamento e nei processi cognitivi. Ecco come agiscono:
- Alterazione dei neurotrasmettitori: le sostanze psicotrope possono aumentare o ridurre l’attività di neurotrasmettitori come dopamina, serotonina, noradrenalina e GABA, influenzando così l’umore e le emozioni;
- Effetti sul sistema di ricompensa: molte droghe psicotrope stimolano il rilascio di dopamina, provocando una sensazione di euforia e piacere, il che può portare alla dipendenza;
- Distorsione della percezione: sostanze come allucinogeni (LSD, psilocibina) alterano la percezione sensoriale, provocando visioni, suoni e sensazioni distorte;
- Effetti sul comportamento e sulla coscienza: alcune droghe sedative, come i barbiturici o gli oppiacei, rallentano l’attività cerebrale, causando rilassamento o sonnolenza, mentre altre, come le amfetamine, stimolano il cervello, causando iperattività e vigilanza.
📖 Fonti Scientifiche e Bibliografia