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sclerosi multipla e cbd

Sclerosi multipla e CBD: gli studi sul cannabidiolo

La sclerosi multipla (SM) è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale, causando una serie di sintomi debilitanti come dolore cronico, spasmi muscolari, affaticamento e problemi di mobilità. Con i trattamenti tradizionali che spesso non offrono un sollievo completo, molti pazienti stanno esplorando nuove soluzioni, tra cui l’uso del CBD (cannabidiolo), un composto non psicoattivo della pianta di cannabis light. Negli ultimi anni, numerosi studi hanno esaminato il potenziale del CBD nel trattamento dei sintomi della sclerosi multipla, offrendo una speranza per i pazienti che cercano opzioni terapeutiche complementari. Qual è, quindi, la correlazione tra sclerosi multipla e CBD?

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Che cos’è la sclerosi multipla?

La Sclerosi Multipla (SM) è una patologia cronica del sistema nervoso centrale, dove il sistema immunitario attacca le fibre nervose del corpo. Per questo la maggior parte degli esperti la definiscono una malattia autoimmune. La sclerosi multipla aggredisce e danneggia prima di tutto la mielina, ossia la sostanza grassa che circonda e protegge le fibre nervose nel sistema nervoso centrale, coinvolta nella trasmissione corretta dei segnali nervosi. Studi epidemiologici hanno constatato che la sclerosi multipla è più frequente in Nord Europa, in Nord America, in Australia Sud-Orientale e in Nuova Zelanda, mentre è meno diffusa nelle regioni tropicali e subtropicali. Questa patologia è molto più comune nelle donne che negli uomini e normalmente colpisce tra i 20 e i 50 anni. Fu il neurologo e patologo francese Jean-Martin Charcot a descrivere per la prima volta il quadro clinico della sclerosi multipla nel 1868.

Gli studi medici hanno portato al riconoscimento di diverse forme di sclerosi multipla, che differiscono tra loro per il decorso della malattia e per il modo con cui agiscono a livello neurologico:

  • Sindrome clinicamente isolata (CIS)
  • Sclerosi multipla recidivante con remissione (SMRR)
  • Sclerosi multipla progressiva secondaria (SMPS)
  • Sclerosi multipla primaria progressiva (SMPP)
  • Sclerosi multipla progressiva con ricadute (SMPR)
  • Sindrome radiologicamente isolata (RIS)

Cause

I ricercatori sostengono che le cause della SM siano dovute da una combinazione di fattori, anche se non ci sono certezze a riguardo. Sono infatti tutt’oggi in corso studi nel campo dell’immunologia, studi epidemiologici e genetici nella speranza di poter dare delle risposte.
Tuttavia tra i possibili fattori di rischio troviamo:

  • Età, razza e sesso
  • Clima e ambiente
  • Ereditarietà
  • Presenza di malattie autoimmuni
  • Presenza di infezioni

Sintomi della sclerosi multipla

I sintomi della patologia dipendono dall’entità dei danni subiti dai nervi. Durante il decorso della malattia, alcuni sintomi vanno e vengono, mentre altri possono essere più duraturi. Tra i più comuni troviamo:

  • Stanchezza, fatica e debolezza
  • Vertigini
  • Intorpidimento (spesso su un solo lato del corpo)
  • Parziale o totale perdita della vista
  • Disturbi nel linguaggio
  • Tremori, mancanza di coordinazione e problemi di equilibrio
  • Problemi intestinali e della vescica
  • Dolore e disturbi della sensibilità
  • Disturbi cognitivi
  • Disturbi sessuali
  • Spasticità

Sclerosi multipla e CBD: il cannabidiolo può aiutare?

Attualmente non esiste una cura efficace che permette di guarire dalla SM. Esistono una serie di farmaci che possono aiutare ad attenuare i dolori e a rallentare il progresso della malattia. Tra questi troviamo l’ocrelizumab, l’unico ad essere approvato dalla Food and Drug Administration (l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici), che si è rivelato in grado di impedire il peggioramento della disabilità nelle persone affette da SM primaria progressiva e SM con recidive e remissioni. Anche la fisioterapia è tra le cure per la SM, in quanto serve per rafforzare i muscoli indeboliti e migliorare la mobilità.

L’accademia neurologica americana consiglia l’assunzione di cannabis per controllare la spasticità e i dolori muscolari. Sono stati eseguiti diversi studi che hanno dimostrato i benefici del cannabidiolo nella cura della Sclerosi Multipla e la maggior parte delle ricerche sono state condotte utilizzando il Sativex. Si tratta di un composto di CBD e THC in un rapporto 1:1 che potrebbe diventare il primo estratto di marijuana vendibile su prescrizione medica, approvato dalla FDA.

Cosa dice la scienza

Nel 2011 nella Expert Review of Neurotherapeutics venne pubblicata l’esatta composizione del Sativex e il suo utilizzo negli esperimenti clinici. Gli esperti avevano riscontrato una riduzione della gravità dei sintomi legati alla spasticità. Sempre nel 2011 il medico israeliano Zvi Vogel contribuì ad uno studio eseguito sui topi con sintomi da SM. Dopo l’assunzione di CBD, gli animali iniziarono a muoversi nonostante la paralisi parziale che presentavano inizialmente. Inoltre il CBD aveva impedito alle cellule immunitarie di attaccare quelle nervose del midollo, pertanto gli animali presentavano un’infiammazione del midollo spinale ridotta. Nel 2013, a seguito di un ulteriore studio, i ricercatori israeliani conclusero che “la presenza di CBD o THC impedisce alle cellule immunitarie di avviare la produzione di molecole infiammatorie e limita la loro capacità di raggiungere e danneggiare il cervello e il midollo spinale”.

Nel 2012 venne eseguito un test su 23 pazienti affetti da SM con ricadute e remittenze. Per 6 mesi fu loro somministrato olio di semi di canapa (privo di THC e CBD) e olio di enagra, in aggiunta ad una dieta equilibrata. Al termine dello studio, gli esperti conclusero che l’assunzione di olio di semi di canapa e olio di enagra insieme ad una particolare alimentazione, può ridurre il rischio di sviluppare la malattia.

Nel 2013 il Sativex venne utilizzare per condurre un esperimento di 15 settimane su 337 persone: il 98% dei pazienti riscontrò un miglioramento generali dei sintomi nelle prime 4 settimane, con lievi effetti collaterali.

Conclusioni

Oggi il THC e il CBD sono approvati in tutto il mondo per il trattamento della Sclerosi Multipla. E’ fondamentale consultare il proprio medico prima di procedere con l’assunzione.

Vi ricordiamo che l’articolo è a solo scopo informativo, non va considerato come un suggerimento terapeutico e i prodotti non vanno intesi come medicinali o sostituti di essi. Per ulteriori conferme circa le proprietà del CBD ed i suoi utilizzi dobbiamo attendere nuovi studi scientifici.

 

Domande frequenti su sclerosi multipla e CBD

Chi non può prendere il CBD?

Il CBD è generalmente sicuro, ma ci sono alcune categorie di persone che dovrebbero evitarlo o utilizzarlo con cautela:

  1. Donne in gravidanza o allattamento: gli studi sull’uso del CBD durante la gravidanza e l’allattamento sono limitati, quindi si consiglia di evitarlo in questi periodi;
  2. Persone che assumono farmaci: il CBD può interagire con alcuni farmaci, in particolare quelli metabolizzati dal fegato attraverso gli enzimi CYP3A4 e CYP2C19. Farmaci come anticoagulanti (es. warfarin), anticonvulsivanti e antidepressivi possono essere influenzati dal CBD;
  3. Persone con problemi epatici: il CBD è metabolizzato nel fegato e potrebbe influenzarne la funzionalità. Chi ha problemi epatici dovrebbe monitorare attentamente i livelli degli enzimi del fegato e usare il CBD sotto controllo medico;
  4. Pressione bassa: il CBD può abbassare la pressione sanguigna, quindi chi soffre di ipotensione o assume farmaci per la pressione alta dovrebbe prestare attenzione poiché potrebbe provocare capogiri o vertigini;
  5. Allergie: sebbene raro, alcune persone possono essere allergiche al CBD o agli ingredienti contenuti nei prodotti a base di CBD, come gli oli portatori.

In ogni caso, è sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare ad assumere CBD, specialmente se si soffre di condizioni di salute preesistenti o si stanno prendendo altri farmaci.

Cosa non fare con la sclerosi multipla?

Con la sclerosi multipla ci sono alcune azioni da evitare per evitare peggioramenti dei sintomi e mantenere una qualità di vita ottimale:

  1. Evitare la sedentarietà: anche se la SM può causare affaticamento, è importante rimanere attivi. L’attività fisica regolare aiuta a mantenere la forza muscolare, la coordinazione e la mobilità;
  2. Non esporsi al calore eccessivo: evitare ambienti molto caldi, bagni o docce calde e attività che causano un aumento significativo della temperatura corporea, poiché ciò può temporaneamente peggiorare i sintomi;
  3. Non trascurare i farmaci: interrompere o non seguire regolarmente i trattamenti prescritti può portare a un peggioramento della malattia e un aumento delle ricadute. È essenziale seguire le indicazioni del medico per gestire la condizione;
  4. Evitare lo stress eccessivo: lo stress può esacerbare i sintomi della SM. È importante gestirlo attraverso tecniche di rilassamento, come la meditazione o il rilassamento muscolare;
  5. Non fumare: il fumo è associato ad un peggioramento più rapido della SM e può aumentare il rischio di progressione della malattia;
  6. Evitare l’alcol in eccesso: l’abuso di alcol può interferire con i farmaci per la SM, peggiorare la coordinazione e la funzione motoria, e aumentare i rischi di cadute e incidenti;
  7. Non trascurare la nutrizione: seguire una dieta equilibrata e ricca di nutrienti è fondamentale per mantenere il peso corporeo ideale e sostenere il benessere generale.