Premessa:
Attualmente, la cannabis light è legale in Italia, ma esclusivamente per scopi florovaistico e ornamentale. Nonostante ciò, l’aumento dell’interesse verso il suo utilizzo ha stimolato numerosi studi scientifici volti a approfondire i suoi effetti e le relative implicazioni.
Il 14 dicembre 2024 è entrata ufficialmente in vigore la nuova normativa sulla sicurezza stradale. La legge ha ampliato l’uso dei test salivari per rilevare l’eventuale assunzione di sostanze psicoattive. Questo test, più rapido e efficiente, si basa sulla raccolta di un campione di saliva, che viene analizzato per rilevare tracce di sostanze come THC, cocaina, oppiacei e altre droghe. La nuova legge è particolarmente severa, poichè prevede la sospensione immediata della patente per chiunque risulti positivo al test salivare. Tuttavia, per quanto riguarda la cannabis light, il contesto è più complesso. I prodotti a base di CBD, come oli, fiori e resine, infatti, sono legali purché il contenuto di THC non superi lo 0,2% (o in alcuni casi lo 0,5% a seconda della normativa specifica).
Questa evoluzione legislativa solleva non pochi interrogativi, soprattutto per chi utilizza prodotti a base di CBD, legalmente acquistabili e noti per il loro basso contenuto di THC. Ma come si applica la nuova legge e quali sono le sue implicazioni?
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Implicazioni per gli automobilisti
La nuova legge prevede sanzioni severe per chi viene trovato positivo al test salivare. In caso di rilevamento di THC, l’automobilista potrebbe essere soggetto al ritiro immediato della patente, oltre a sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, penali. Questo rappresenta una preoccupazione significativa per i consumatori di cannabis light, che potrebbero trovarsi in difficoltà pur rispettando la normativa vigente sull’acquisto e l’utilizzo di tali prodotti.
Con questa legge stradale, chiunque venga fermato da polizia o altre forze dell’ordine potrà essere sottoposto ad un test salivare antidroga.
Se il test risulterà positivo le forze dell’ordine potranno procedere con la sospensione immediata della patente. Il conducente, quindi, non potrà più guidare fino ad accertamenti. Qualora dovesse essere confermata la non idoneità alla guida nei successivi controlli, la patente verrà revocata e il soggetto sarà costretto ad attendere ben 3 anni prima di poter conseguire nuovamente la licenza di guida.
I dubbi sul nuovo codice della strada, però, si soffermano principalmente su un punto. I nuovi test salivari antidroga rilevano la presenza di THC e quindi di cannabis anche se questa viene consumata molte ore prima, addirittura giorni.
Studi Test sulla Cannabis Light
Uno studio importante, intitolato “Consumo di cannabis light in un campione di giovani adulti: dati preliminari di farmacocinetica e valutazione dell’alterazione psicomotoria”, ha esaminato gli effetti della cannabis light su diciotto giovani adulti sani. Questo studio, pubblicato su Forensic Science International, ha dimostrato che il consumo di cannabis light, con un contenuto di THC dello 0,41% e di CBD del 12,41%, non compromette significativamente le capacità psicomotorie e cognitive dei partecipanti.
Dati Preliminari di Farmacocinetica
I partecipanti hanno fumato tre sigarette pre-rollate contenenti 400 mg di infiorescenze di cannabis light. Le analisi del sangue hanno rivelato che solo quattro individui avevano livelli di THC superiori a 2 ng/ml, senza alcuna compromissione delle loro funzioni psicomotorie. Questi risultati sono stati ottenuti monitorando i livelli ematici di THC e CBD e valutando le prestazioni psicomotorie prima e dopo il consumo.
Conclusioni dello Studio
I dati indicano che il consumo di cannabis light, anche in quantità elevate, non provoca alterazioni significative nelle funzioni psicomotorie. Questo sfida molte concezioni preesistenti sull’effetto della cannabis light, sottolineando la necessità di considerare queste informazioni nei dibattiti pubblici e legislativi
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Test salivare cannabis light: in conclusione
Un codice della strada più severo è senz’altro un passo avanti per la lotta contro la guida in stato di ebbrezza e la guida sotto l’effetto di stupefacenti. Tuttavia, questa norma così generalizzata può mettere in seria difficoltà chi utilizza cannabis, soprattutto per scopi terapeutici, come il trattamento del dolore cronico o dell’ansia. Al momento non possiamo fare a meno che concludere uno stato confusionario della legislazione in materia. Nei prossimi mesi ci saranno nuovi studi e un campione più alto per determinare i livelli di THC all’interno dei test salivari. Al momento vi consigliamo di fare attenzione e di utilizzare prodotti privi di THC.
